Cronaca

LA PIAZZETTA DI VIA TURATI E' DIMORA DEI VANDALI: LA DENUNCIA DI ALCUNI RESIDENTI

Storia di una riqualificazione nata con altri termini, ma non di certo rispettata dai suoi stessi fruitori.

Ruvo di Puglia, Piazzetta di Via Turati, accanto alla Chiesa dei Cappucini. In quel luogo intere generazioni sono nate, cresciute, ma adesso in primo piano vi finisce tutto ciò che è in antitesi con la vita: l’odio, il degrado, la desertificazione di sentimenti.

I residenti della zona, i docenti del Primo Circolo Didattico “G. Bovio” non ce la fanno più e alzano la voce. Il loro grido è accolto dalla nostra redazione per spronare i genitori a seguire di più i propri figli e a far sì che associazioni del luogo prendano in mano la situazione e concretizzino i loro progetti laddove vi sono spazi aperti mal utilizzati.

Forse sarebbe il caso – scrive una utente – di cominciare a denunciare pubblicamente il comportamento incivile di alcuni ragazzi che nelle ore serali soggiornano nella Piazzetta di Via Turati, nei pressi della vecchia chiesa di Santa Lucia. Piazzetta completamente rifatta qualche anno fa, ma diventata terra di nessuno, alla mercé di ragazzacci che, vinti dalla noia, non trovano niente di meglio da fare che togliere sassi dalle pareti della vecchia chiesa e dell’annesso convento e scagliarli contro il cancello del giardino della “Bovio”. E non solo sassi, ma bottiglie di vetro, pezzi di legno, oggetti di plastica…  La piazzetta, rimessa a nuovo a spese di tutti i cittadini, era graziosa e accogliente: alberi, cespugli nelle aiuole, sedute di pietra per i genitori che accompagnano e attendono i loro figli, visto che i bambini nella scuola entrano proprio dal giardino di Via Turati. Ben presto gli alberi furono sradicati, i loro tutori scagliati all’interno del giardino anche in presenza di persone, i cespugli divelti, qualche lastra di pietra delle sedute anch’essa scagliata contro il cancello. Stamattina (ndr ieri), come si può vedere dalle foto, anche le due lampade collocate sui due pali ai lati del cancello per illuminare l’uscita degli alunni nelle ore serali, sono state trovate a terra rotte. Come cittadina che paga le tasse, mi ribello a queste manifestazioni di inciviltà. Mi sono rivolta spesso ai vigili per segnalare questa situazione, ma tutto accade nella tarda serata, quando gli uffici della polizia municipale sono ormai chiusi. I carabinieri, interpellati tempo fa, risposero che i ragazzi, essendo i minori, vanno identificati alla presenza dei genitori che, però, in qualche circostanza hanno inveito contro le forze dell’ordine“.
Non si può accettare tutto ciò, occorre reagire e cominciare a denunciare: “Dobbiamo rassegnarci a quest’andazzo? Le lampade rotte hanno un costo. I tubi degli estintori ormai inesistenti o inutilizzabili hanno un costo. La riparazione del cancello della scuola ha un costo. Costi ripetuti nel tempo,  che gravano sulla collettività. E poi, non è possibile che in un centro abitato ci siano dei luoghi terra di nessuno, in cui il cittadino non si sente sicuro o deve fare i conti con i teppisti“.
I residenti hanno anche le idee chiare su come fare per risolvere questo annoso problema: “A nostro avviso la piazza antistante l’ingresso di una scuola va video sorvegliata. Per la sicurezza di bambini e genitori. A volte, prima del suono della campanella, il collaboratore scolastico è costretto a rimuovere i vetri delle bottiglie rotte per evitare che qualche bambino entrando possa farsi male. Ma si deve sempre aspettare che le tragedie accadano per intervenire? Quanto costa un impianto di video sorveglianza? Certamente molto meno di tante riparazioni e altrettanti interventi effettuati nel corso del tempo. Ma le famiglie, che inveiscono contro le forze dell’ordine a difesa dei loro figli, di fronte a immagini certe avrebbero meno diritti da accampare. E poi, è giusto che chi danneggia cominci a ripristinare a sue spese, non a spese di tutti“.

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