Attualità

Rigenerazione urbana tra mobilità sostenibile, turismo e “Piano di Viabilità e Soste”

Se è vero quanto afferma Michael Bloomberg, ex sindaco di New York, che «Il progresso di una città non è dato da quanti poveri possano comprarsi l’auto, ma da quanti ricchi prendano mezzi pubblici», Ruvo di Puglia è lontana dall’essere una città progredita, almeno in tal senso. Naturalmente non può esserci alcun confronto tra il traffico nella Grande Mela e quello nella città del Vaso di Talos, ma è anche vero che in città predomina la cultura dello spostamento sulle quattro ruote, dovuto quest’ultimo, a dire il vero, dalla necessità di non incorrere nei disagi sopportati, quotidianamente, dai pendolari della Ferrotramviaria.

Una cosa è certa: Ruvo di Puglia, città dove ogni mille abitanti ci sono 508 auto (dati ACI 2015), deve diventare una città eco-conscious, una città consapevole dell’importanza di vivere secondo criteri di sostenibilità. Deve farlo perché i benefici connessi al muoversi inquinando meno si estendono anche all’economia locale e alla qualità della vita in generale.

E’ quanto emerso dal sesto appuntamento di “Nove Nove Nove – Rigenera la città”, il laboratorio urbano che dà il nome alla fase partecipativa in cui tutti coloro che vivono a Ruvo di Puglia sono chiamati a a fare proposte che confluiranno nella redazione delle SISUS (Strategie Integrate di Sviluppo Urbano Sostenibile) da candidare, unitamente alla dimostrazione di una buona amministrazione, entro il 22 luglio prossimo, al bando regionale da 109 milioni di euro dedicato alla rigenerazione urbana sostenibile.

Venerdì scorso, al tavolo dei relatori, moderati da Ivan Iosca, presidente de “La Capagrossa Coworking”, si son seduti Antonio Mazzone, consigliere comunale con delega alle politiche ambientali, e Adriano Bottalico, co-founder dell’associazione “Veloservice” di Bari. Ospite d’eccezione il sindaco Pasquale Chieco che ha partecipato ai tavoli di discussione, allestiti nella Sala Conferenze di Palazzo Caputi.

Il convegno “Mobilità sostenibile a vocazione turistica” ha toccato anche questioni molto sentite dai ruvesi e strettamente connesse al Piano della Viabilità e delle Soste su cui essi sono chiamati a pronunciarsi in questi giorni. Esse sono la regolamentazione del traffico nel centro antico, amato dai turisti, e il rilancio economico del commercio nello stesso e anche nelle altre zone della città. L’adozione di politiche di mobilità sostenibile – la previsione dei parcheggi a pagamento rientra in tali politiche – dovrebbe contribuire a raggiungere questo obiettivo.

Come spiegato da Antonio Mazzone, percorrere la città a piedi o in bicicletta consente di riscoprire e frequentare luoghi di arte e di storia ma anche botteghe artigianali e negozi, lontani dai consueti circuiti. 

«La mobilità sostenibile è apprezzata anche dai turisti i quali, in base ai dati forniti da Puglia Promozione, amano un turismo “slow”, che consente di godere con lentezza della Bellezza della Puglia». E’ quanto aggiunto da Adriano Bottalico, co-founder di Veloservice, l’associazione che sta diffondendo, a Bari, una declinazione originale di turismo sostenibile grazie all’adozione di risciò trainati da guide turistiche-cicliste dell’Associazione e al noleggio di biciclette. «I turisti apprezzano molto questa formula. Le nostre postazioni si trovano nel centro antico e nel porto di Bari, oltre che a Lecce. Sono molto frequentate anche perché offriamo, in aggiunta, servizi di assistenza tecnica».

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Da non sottovalutare anche l’impatto positivo dell’adozione di politiche di mobilità sostenibile sul fronte occupazionale. A Ruvo di Puglia, per esempio, si sta ipotizzando di adibire un’area della zona Sant’Angelo a stazione di sosta per pullman turistici, per evitare le soste nei pressi dei monumenti. Ecco, nei suoi pressi c’è la possibilità che sorga anche un servizio di accoglienza e di noleggio dei mezzi sostenibili che consentirebbero di raggiungere il centro storico o di girare per la città. Ma anche il piedibus, autobus umano composto da bambini che si recano a scuola, in fila, accompagnati da adulti, potrebbe essere affidato, per esempio, a persone destinatarie del ReD (Reddito di Dignità).

Un’altra questione affrontata è quella relativa al traffico intenso all’ingresso e uscita dalle scuole, soprattutto di infanzia, elementari e medie. Una soluzione è, appunto, il piedibus, proposta che, pare, entusiasmi tutte le scuole, attente a educare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente e a stili di vita sani. D’altronde, Ruvo di Puglia si è candidata, con il “Progetto Terra Maris”, insieme a Molfetta, Corato e Terlizzi, all’avviso pubblico di manifestazione di interesse per la realizzazione di progetti di percorsi ciclo-pedonali casa-scuola (piedibus) e casa-lavoro (bike sharing, car sharing, car pooling e bike pooling).

E’ molto importante, poi, creare un raccordo tra strade extraurbane e città: l’obiettivo, probabilmente, è quello di imitare le Cycle SuperHighways di Copenaghen che consentono di percorrere lunghe distanze anche su due ruote.

Ruvo di Puglia, in realtà, fa già parte di una rete di mobilità lenta e sostenibile costituita dalla ciclovia dell’Acquedotto“In bici sulle vie dell’Acquedotto”; dalla Rete ciclabile “Cyronmed”; dai percorsi ciclo-pedonali de “La Rete dei Tratturi”. La città è inserita anche nel circuito di mobilità turistica sostenibile “Ecobus Puglia Imperiale” e fa parte degli itinerari promossi rispettivamente dall’ATP (Azienda di Promozione Turistica di Bari) e dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia: “Pedalando nell’Alta Murgia”e “Itinerari del Parco dell’Alta Murgia – Spazi infiniti” (Fonte DPRU 2017).

Inoltre, come ha annunciato Mazzone, Ruvo di Puglia è uno dei venticinque comuni inseriti nella Rete Regionale Velostazione (Piano Alternativo 2014-2020) del Piano Regionale Trasporti e ha molte probabilità di far parte della “Biciplan Metropolitana”, il progetto di mobilità sostenibile che prevede l’attraversamento nell’hinterland barese, per 430 km, di tre ciclovie: “Ciclovia Adriatica e della Conca Barese”, “Ciclovia delle Lame” e “Ciclovie dell’Alta Murgia”.

Nella “Biciplan Metropolitana”, poi, sarà inserito il PUMS, il “Piano Urbano di Mobilità Sostenibile” che prevede strategie di sviluppo di mobilità in connessione con il Piano Urbanistico Territoriale. Tale Piano è teso all’implementazione della mobilità sostenibile e a ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico. Nella sua redazione saranno coinvolti anche i ruvesi.

Ruvo di Puglia, insomma, vuole candidarsi a essere una città ecofriendly, un “Comune Ciclabile”, il marchio annuale con cui la Fiab (Federazione Italiani Amici della Bicicletta) premia i Comuni che si sono distinti per l’adozione di politiche ecosostenibili con un buon impatto anche sul turismo. Nel frattempo, la città aderirà alla Settimana Europea della Mobilità, dal 16 al 22 settembre 2017.

Ruvo di Puglia, quindi, come le città del Nord Europa ma anche Milano e Ferrara, dove è consuetudine vedere arzilli ciclisti ottantenni (visti coi propri occhi!).

Il prossimo appuntamento è con la “Ruvo di Puglia Sotterranea”, giovedì 29 giugno, alle 18.30, presso l’Officina del Piano – Parco dell’Alta Murgia, in cui si scoprirà la Galleria Pantano-Mondragone con il Gruppo Speleologico Ruvese.

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