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Ruvo di Puglia “città ideale” nel laboratorio “UTOPIA…!?!” dell’associazione “Ruvo 2.0 – Ing. Salvatore Barile”

Per restituire una bellezza armonica a Ruvo di Puglia a partire dal nucleo antico sino a comprendere le periferie urbane ci vuole «un po’ più di coraggio» come affermò, lo scorso anno, il compianto ingegnere Salvatore Barile in occasione del convegno “Come riorganizzare e rivitalizzare il Centro Antico”, organizzato dall’Associazione Culturale e Sociale “Ruvo 2.0” di cui era presidente.

E citò anche l’architetto Renzo Piano per il quale «le città non hanno bisogno di piani urbanistici ma di progetti» e cioè di idee, creatività  che possano prodursi e svilupparsi nell’armonica interazione tra uomo e natura.

E a più di un anno di distanza spetta all’ingegnere Michele Barile, figlio di Salvatore e presidente dell’associazione, ricordare la citazione all’inaugurazione di “UTOPIA…?!?”, il laboratorio urbano di “idee, sperimentazioni e riflessioni”, avvenuta lo scorso sabato.

Arte, architettura, fotografia, musica, cinematografia, ma anche politica – laddove con il termine si intende anche discorso intorno alla cosa pubblica, alla città, alla sua storia urbanistica e architettonica, connoteranno il laboratorio che coinvolgerà professionisti del settore, artisti e cittadini attraverso il convegno  “L’architettura in difficile equilibrio tra l’approfondimento in sé stessa e la realizzazione di uno scopo pubblico” e il dibattito “Parla la città”.

“UTOPIA…?!?”, nelle intenzioni dell’associazione “Ruvo 2.0 – Ingegnere Salvatore Barile”, è un percorso dedicato a una città “utopica”, che non esiste ma di cui si auspica la nascita, una città che rispetta le sei categorie proprie dell’architettura elaborate da Vitruvio nel I secolo a.C. (De architectura): ordine razionale, appropriata disposizione; armonia; simmetria; decoro e distribuzione razionale di materiali e spazi.

Il laboratorio è simbolicamente disseminato in tre luoghi ove sono allestite collettive e proiettati  filmati dedicati alla Ruvo di Puglia architettonica, colta nei suoi particolari antichi e moderni, tra splendori e abbandoni.

Sono luoghi simbolici che hanno accolto i contributi critici dell’architetto Pasquale Pisani, docente di storia dell’arte, dello stesso Barile e del pittore Domenico Scarongella.

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Nella Clitorosso Art Gallery di Daniela Raffaele (Piazza Felice Cavallotti, 25), artista che ha dedicato un ciclo pittorico alle metropoli con il progetto “Città liquide”,  trovano spazio paesaggi urbani e rurali, installazioni  e progetti nati negli studi di architettura ruvesi . Qui Pisani cita le provocatorie parole di Franco Purini «L’urbanistica ha fallito. Bisogna ricominciare daccapo». Fa accostamenti audaci tra l’urbanista e San Giovanni l’Evangelista e ricorda il funzionalista Adolf Loos che «ci è caro soprattutto per quella definizione di architettura che rimane una delle migliori mai coniate: “Se in un bosco troviamo un tumulo, lungo sei piedi e largo tre, disposto con la pala a forma di piramide, ci facciamo seri e qualcosa dice dentro di noi: qui è sepolto qualcuno. Questa è architettura” (Parole nel vuoto, 1910). In un sol colpo percepiamo che esiste una relazione significativa tra architettura e natura, che l’architettura ha un forte valore simbolico e che le sue proporzioni aspirano ad una forma di bellezza immortale».

Nei due ampi vani di Palazzo Melodia-Camerino (Piazza Matteotti), Barile ricorda Nietzsche che condannava la prevalenza dell’efficienza a discapito della bellezza e dell’armonia: nella città ideale le logiche utilitaristiche  non trovano spazio nella definizione della sua urbanistica. A Palazzo Melodia-Camerino, tele dello stesso Scarongella e di artisti contemporanei esaltano, a colori intensi, la storia, l’arte e i frutti di Ruvo di Puglia.

Infine, nella sede dell’associazione, ultima tappa del vernissage e del percorso culturale, Scarongella ricorda come esista un nesso inscindibile tra architettura e arte perché l’architettura non è codificata solo in regole rigide ma esprime anche la creatività che è alla base di ogni opera. Le mostre nei tre spazi sono un incentivo ad avviare la discussione che avrà inizio con due incontri.

Giovedì 20 dicembre, nella sede dell’associazione in Corso Gramsci, alle 18.30 si svolgerà “L’architettura in difficile equilibrio tra l’approfondimento in se stessa e la realizzazione di uno scopo pubblico”, conversazione con Pasquale Pisani; l’ingegnere Roberto Masciopinto, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari; il professor Mario Colonna, già direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bari.

Giovedì 27 dicembre, alle ore 18.30, sempre in Corso Gramsci, si terrà l’incontro dibattito “Parla la città”.

Nella Clitorosso Art Gallery espongono, nella sezione “Arte” Maria Bonaduce (“L’attesa”, acrilico su tela); Clitorosso DR (“Città liquide”, olio e acrilico); Flora De Leo (“Architettura campestre”, olio su tela); Giuseppe Di Zanni (“Spirale”, legno dorato); Carlo Ippolito (“Scomposizione e ristrutturazione della forma”, olio su tela); Giovanni Morgese (“La mia casa”, tondino di ferro). Per la sezione “Architettura e ingegneria” espongono i professionisti Giuseppe Lovino (“L’arrivo”); Roberto Ruta e Marco Patruno (“Il contesto rurale: la nuova frontiera dell’uomo”). Per la sezione “Fotografia” espongono Anna Rosaria Affatato; Luciana Palmulli; Carla Pellicani; Lillo Piarulli; Emanuella Ventura.

A Palazzo Camerino-Melodia espongono nella sezione “Arte” Nico Balducci (“Utopia”, mista su tavola); Luigi Basile (“Architettura nella natura”, olio su tela); Mario Colonna (“Periferia”, olo su faesite); Enrico Landi (“La città quieta”, acrilico su tavola); Antonio Laurelli  (“Compassato”, olio e acrilico su tela);  Franco Rutigliano (“Cantami o Diva”, tecnica mista); Domenico Scarongella (“Vita e morte dell’architettura”, olio e acrilico su tela); Giovanni Stragapede (“Allucinazioni urbane”, tecnica mista su tela); Nicola Tullo (“Paese di Puglia”, olio su tela). Per la sezione “Architettura e ingegneria” sono esposti  i progetti dei professionisti Michele Vito Barile, Vito Angelo Barile, Maria Rosaria Ventura, Cosimo Di Domenico (“Destrutturazione policentrica”); Francesco Ruta (“…contaminazioni”). Per la sezione “Fotografia” espongono Anna Rosaria Affatato; Luciana Palmulli; Carla Pellicani; Lillo Piarulli; Emanuella Ventura.

Nella sede dell’associazione “Ruvo 2.0 – Ingegnere Salvatore Barile” per la sezione “Arte” espongono Rocco Bucci (“La casedda e la fabbrica”, olio su tela); Pasquale Covella (“Compostezza”, tecnica mista); Nino De Leo (“Il cavaliere inesistente”, tecnica mista); Max Di Gioia (“Eppure la volpe c’era…”, olio su tela); Pasquale Guastamacchia (“Paesaggio”, olio e pastello su tavola); Lia Luzio (“Architettura e paesaggio”, olio su tela); Angelo Mazzone (“Ruvo di Puglia golden green”, mista su tavola); Aldo Mastrorilli (“Geometrie di ieri”, acrilico su tela); Vincenzo Sparapano (“Borgo le casedde”, mista su tavola); Anna Lucia Terlizzi (“Percorsi”, olio spatolato). Per la sezione “Architettura e ingegneria” sono esposti i progetti dei professionisti Umberto Affatato, Anna Rosaria Affatato, Donato Fatelli, Claudio Calcagni, Simone Bontempi, Francesco Brucoli, Angela Dello Russo, Teresa Dello Russo e Michele Salfi (“Edificio, città e territorio…settima invariante dell’architettura organica”; Roberto Ruta e Marco Patruno (“La città ideale”); RTP 10 (“La città rigenerata”). Per la sezione “Fotografia” espongono Anna Rosaria Affatato; Luciana Palmulli; Carla Pellicani; Lillo Piarulli; Emanuella Ventura.

La mostra diffusa, a ingresso gratuito, è visitabile, sino a domenica 30 dicembre, tutti i giorni, tranne i festivi, dalle 19.00 alle 21.00.

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