Politica

La vera democrazia è alternanza e rispetto per gli altri: è il primo comizio di Pasquale Raffaele e la sua coalizione

Il primo comizio elettorale, anzi il “primo confronto elettorale” come lo ha definito Antonio Minafra, assessore alla cultura della Giunta Stragapede, ha ripercorso una parte dei punti cardine del programma del candidato sindaco Pasquale Raffaele, “Idee per la città” , già affrontati nell’ incontro del 6 maggio 2016.

Il 15 maggio 2016, in Piazza Dante, alcuni candidati di Rifondazione Comunista e Sinistra, Ecologia e Libertà, che insieme a Ruvo Priorità (erede di “Città in Movimento”) supportano Raffaele, hanno esortato l’uditorio a votare per la “discontinuità nell’immobilismo”,  a votare per un rivoluzionario cambiamento.

Un cambiamento che 25.000 cittadini possono realizzare se votano per una coalizione “squisitamente di sinistra”, che non accetta compromessi politici alla “se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna  che tutto cambi” di gattopardiana memoria. E dopo tanti anni di amministrazione monocolore, bisogna cambiare veramente, perché “l’esercizio continuo del potere è patologico. La vera democrazia è alternanza.”

Un cambiamento che i ruvesi possono realizzare con una semplice croce  a matita, un piccolo grande gesto a cui è stato accostato il coraggioso recarsi a scuola di ragazzini palestinesi , uccisi mentre compivano l’atto che milioni di ragazzini fanno in tutto il mondo, come ha ricordato un giovane candidato,  volontario in quella terra martoriata dalla guerra.

Candidati giovani  alle prime armi, ma preparati sulla storia politica italiana, candidati con esperienza nella gestione della cosa pubblica che hanno lottato duramente  per tutelare i ruvesi , che hanno lottato invano perché l’IMU non aumentasse, perché i lavori pubblici fossero svolti a regola d’arte: ecco chi correrà con Pasquale Raffaele che ama stare tra la gente, ama operare con la gente tanto che l’ha coinvolta, tramite un sondaggio online, nella stesura del programma  che è un “work in progress”.

Perché , in fondo, è questa la vera politica, da “polis” , “città”: tutti sono chiamati a partecipare alla gestione della cosa pubblica, ad amministrare. Una politica assente genera il mostro dell’assolutismo, dei potentati locali contro cui Raffaele e i suoi “compagni d’avventura” si sentono come il fragile Davide e il potente Golia. Ma si sa che Davide sconfisse il gigante filisteo con un semplice sasso.

E il sasso di Raffaele e la sua coalizione sono fatti ,  perché secondo un adagio orientale “Quando parli fa’ che le tue parole siano più interessanti del tuo silenzio”: deve, cioè, trattarsi di parole che si concretizzeranno.  E  loro ce la faranno.

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