Cultura

“Giacimenti in vista”: la Compagnia Menhir presenta una rassegna che promuove le opere degli autori under35

Sostenere e promuovere le opere di autori under35 e monitorare, con il passare del tempo, la crescita artistica degli stessi protagonisti, per poter offrire loro una maggiore visibilità e nuove opportunità di confronto con un pubblico quanto più ampio. Questo lo scopo del progetto Giacimenti in vista, promosso e realizzato dalla Compagnia Menhir di Ruvo di Puglia con il sostegno di SIAE e del MiC – Ministero della Cultura, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” (Ed. 2023) e che rientra nella programmazione del Festival di Danza Contemporanea LE DANZATRICI en plein air, che si svolgerà dal 20 giugno al 7 luglio 2024 a Ruvo di Puglia.

Giacimenti in vista nasce, infatti, dal desiderio di riprogrammare nel 2024, in modo sempre più riconoscibile e identitario, le opere selezionate nel 2022 e 2023 all’interno di GIACIMENTI – rete italiana per l’emersione dei giovani talenti. Quest’ultima – guidata proprio dalla Compagnia Menhir e che mettein dialogo tre festival e progetti di formazione su tutto il territorio nazionale – propone progetti coreografici realizzati dai propri danzatori under35 ai festival che, muovendosi secondo un principio etico di equo compenso, rappresentano così per i giovani talenti un sistema di co-produzione a tappe, nonché un piccolo circuito di distribuzione. Menhir, in quanto soggetto promotore del partenariato, ospita di default ogni anno, nella sezione GIACIMENTI de LE DANZATRICI en plein air, i progetti selezionati da tutti i tre contesti di formazione coinvolti.

E dunque la rassegna costituirà una sorta di prologo al più ampio contesto de LE DANZATRICI en plein air 2024, mantenendo però una sua ferma identità grazie alla programmazione degli spettacoli in un’esclusiva sede e fascia oraria: ad ospitare le presentazioni sarà, infatti, la sala conferenze dell’ex Convento dei Domenicani di Ruvo di Puglia che, nelle giornate di programmazione del 21 e 22 giugno, a partire dalle ore 18.00, godendo di luce naturale, sarà destinata esclusivamente alle opere della rassegna Giacimenti in vista.

Si parte, dunque, venerdì 21 giugno alle ore 18, con Vestire la diplomazia, una produzione Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza, autori e interpreti Filippo Domini ed Erik Zarcone:

Diverse sono le modalità dell’essere diplomatici. La comunicazione non verbale presuppone, allo stesso modo di quella verbale, la presenza di due o più interlocutori. Etimologicamente, la parola diplomazia è di origine greca, formata dalle parole “diplo” che significa “raddoppiato in due” e dal suffisso “-ma” che esprime “il risultato di un’azione”. Uno strumento essenziale della diplomazia è il negoziato. Nell’interazione tra due diversi corpi si avverte l’esigenza di trovare un territorio comune, una sorta di “punto d’incontro”. La diplomazia del corpo è strettamente collegata alle parole “tatto” e “finezza”. “Vestire la diplomazia” nasce dall’esigenza di indagare l’abilità dell’accortezza, della cautela, della circospezione e della finezza, in un intrecciato processo di scoperta dell’altro.

A seguire, alle ore 18.30 sarà la volta di Pavoni e Samba, prodotto dalla Compagnia Arearea, ideazione e coreografia del Collettivo Batrachoi:

Nel paesaggio onirico del possibile, cinque singolarità vanno strutturando una società solo esteriormente chiara e definibile. Il lavoro di ricerca nasce dallo studio e la critica che Pasolini fa alla società borghese contemporanea, con le sue sovrastrutture sociali, abitudini e riti manieristici che si porta dietro. Ricerchiamo l’ambiguità e le ombre che si nascondono dietro gesti e modi di esprimersi apparentemente civili e conviviali, ma che sopprimono la nostra natura interiore, i nostri mostri che hanno bisogno di ruggire e graffiare le pareti delle scatole dove li abbiamo ingabbiati. Il pavone, come animale simbolo della spavalderia, del mettersi in mostra, ci farà da guida in questa ricerca corporea che passerà da gesti a parole e suoni per sfociare in partiture fisiche apparentemente armoniche, pronte a frantumarsi ed esplodere all’interno dello spazio scenico.

Nella giornata successiva, sabato 22 giugno, Giacimenti in Vista si apre alle ore 18.00 con Poligrafia di Donatella Morrone e AB Dance Research:

Il solo si sviluppa a partire dalla figura del Punto, analizzato secondo le teorie pre-compositive di Vasilij Kandinskij nel testo del 1926 Punto, Linea, Superficie. Si mostra quel che sta “dietro” alla forma nonché “prima” della danza. Il corpo della danzatrice manifesta sulla scena le proprietà fisiche della figura, orientandole attraverso una composizione suddivisa in fasi. Il movimento si delinea tra il fare e l’essere mentre il suono accompagna il processo nelle sue fasi, lasciando emergere la danza e le sue suggestioni.

Infine, alle ore 18.30, sarà la volta di Due tentativi al secondo, prodotto dalla Compagnia Arearea di e con Michele Ermini, Alessia Lombardi e Gaia Stacchini (Collettivo A00):

Un corpo scandisce il tempo saltando incessantemente la corda, solo l’errore ne determina la sosta che non può che portare alla continua ripresa. Gli altri due corpi, sempre al limite tra coabitazione e dialogo con la corda, lasciano affiorare le danze, movimento che prende forme più complesse, si ferma, si lascia guardare e guarda. L’esposizione è continua, ma dà spazio al presente, agli sguardi, ai sorrisi, alla fatica, al silenzio e all’errore.

Nell’ambito della stessa rassegna Giacimenti in Vista, da giovedì 20 a sabato 22 giugno, si svolgeranno a Ruvo di Puglia incontri, talk e dibattuti tra gli autori degli stessi progetti coreografici e il pubblico: tra questi anche un confronto con gli studenti delle scuole superiori e dell’Università con lo scopo di sensibilizzare e avvicinare i più giovani al festival e, più in generale, al mondo artistico della danza, attraverso la proposta di artisti generazionalmente più vicini.

La rete GIACIMENTI è nata nel 2022 con l’intento di costituire un primo approdo alla programmazione per i giovani talenti della danza italiana, grazie al dialogo fra tre festival: HangartFest_Pesaro diretto da Antonio Cioffi, Menhir/Le Danzatrici en plein air_Ruvo di Puglia diretto da Giulio De Leo, Conformazioni Festival_Palermo diretto da Giuseppe Muscarello, e tre progetti di formazione altamente qualificati: MODEM PRO/Scenario Pubblico_Catania diretto da Roberto Zappalà, Progetto DA.RE._Roma diretto da Adriana Borriello e Alta Formazione/Compagnia Arearea_Udine, diretta da Marta Bevilacqua. A fine 2023 la rete si è ampliata con l’ingresso di RiESCo / NETWORK INTERNAZIONALE DANZA PUGLIA_Bari diretto da Ezio Schiavulli, progetto dedicato alla promozione della danza/rinnovamento generazionale, Teatro Menzatì/ TEX il teatro dell’exFADDA_San Vito dei Normanni diretto da Valentino Ligorio, organizzazione e luogo votati all’accoglienza in residenza di giovani artisti e alla promozione della multidisciplinarietà e Arte°grado/ Teatringestazione/ALTOFEST_Napoli diretto da Anna Gesualdi e Giovanni Trono, festival multidisciplinare di fama internazionale.

GIACIMENTI costituisce così un ecosistema differenziato, che, fuori da una logica di carattere estrattivo, si pone l’obiettivo di costruire un ponte verso la scena contemporanea nazionale per i giovani autori e le giovani autrici della danza italiana, provenienti dalle esperienze di formazione altamente qualificate partner della rete, potenziandone e competenze e rafforzandone il percorso, al fine di dare un contributo significativo al rinnovamento generazionale della scena nazionale. L’implementazione della rete, secondo la propensione e la messa a valore delle risorse, del know-how e dell’expertise specifico di ogni partner, si articolerà in: organizzazione di programmazioni, retrospettive e showcase dedicati, programmazione di opere prime, presentazione di studi, accoglienza in residenza, accoglienza in stage e sviluppo di buone pratiche. Ogni anno, GIACIMENTI costruirà così per i giovani talenti, secondo un principio etico di equo compenso, un sistema di co-produzione a tappe o un mini-circuito di distribuzione in cui rodare o ridiscutere la propria opera, prima di proporla ad altri operatori o circuiti per la giovane danza d’autore nazionali e internazionali.

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