Fiamma Tricolore: realizzazione asilo nido ed alloggi popolari. Assenza della procedura di validazione.

Riceviamo e pubblichiamo nota di Francesco Paolo Paparella, Movimento Sociale Fiamma Tricolore di Ruvo di Puglia, inviato tutti gli organi di controllo istituzionali.
Richiamandosi alla già prevista realizzazione di un asilo nido ed alloggi popolari per l’E.R.P. in Via Cairoli, si impone evidenziare che, l’acclarata constatazione in ordine alla sussistenza di un vasto patrimonio archeologico peuceto allocato nell’ipogeo della predetta area, sarebbe in aperta distonia con gli interessi della collettività nazionale in generale e ruvese in particolare, alla luce che appare assolutamente impensabile procedere a lavori di edificazione urbana prima che vengano eseguiti lavori di ricognizione di un’area archeologica.
Infatti ne scaturirebbe un danno enorme per il patrimonio archeologico- culturale, che verrebbe di fatto “azzerato”e posto nel nulla solo ed esclusivamente in virtù di puri interessi costruttivi, in barba alle norme che prevedono le indagini e la tutela preventiva delle predette aree .
Per di più, vi è da evidenziare che, da una sommaria analisi appare la totale assenza dell’intera procedura di validazione ai sensi del D.lgs. 163/06 -Codice dei Contratti-; D.lgs. 152/08 -3° decreto correttivo dei Contratti-; D.P.R. 207/10 -regolamento di esecuzione ed attuazione Codice dei Contratti Pubblici e Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE-; D.lgs. 81/08 s.m.i., nonché della sentenza del Consiglio di Stato sez. VI, sent. n° 6207/11 –annullamento progetto definitivo-.
Si rammenta che la Civica Amministrazione dovrà impegnare, per la realizzazione dell’intero progetto di finanziamento del Contratto di Quartiere II, l’importo di euro 3.760.000, con il rischio concreto che, essendo venuta meno la partecipazione dei privati al suddetto Contratto – come più volte denunciato da questa parte politica senza mai ottenere alcun riscontro…….(!!!) – l’intera collettività ruvese si veda costretta a supportare tutte le spese di realizzazione, con conseguenze facilmente immaginabili.
Inoltre, atteso che manca la relazione preventiva archeologica prevista in antecedenza alla al progetto e alla relativa gara d’appalto per l’assegnazione dei relativi lavori (che stranamente è apparsa dopo l’espletamento della stessa gara con modifica del progetto originario), sorgono seri dubbi circa il corretto operato della Soprintendenza ai Beni Archeologici – e questo non sarebbe il primo caso, vedasi Scuola Media “Cotugno”, parco comparto “X”, Piazza Dante, etc.etc., – atteso che è bastata la designazione di qualche persona indicata dalla stessa Soprintendenza a calmare le acque, con buona pace del mondo scientifico –archeologico e della comunità ruvese, ignorati e bypassatida interessi superiori (e lucrosi).
Stante quanto sopra esposto e/o denunciato, questo movimento politico chiede formalmente a tutte leAutorità in indirizzo di volersi attivamente adoperare affinché le previste opere del Contratto di Quartiere II vengano finalmente dimensionate alle effettive realtà e possibilità, facendo in meno che venga assicurata la tutela e fruibilità del sito archeologico, in quanto patrimonio culturale, anche al fine di prevenire inutili esborsi che certamente graviterebbero sulla collettività ruvese in caso di problematiche che potrebbero rendere futili e nulli i previsti progetti urbanistici.
Per quanto previsto dalle Leggi vigenti, si resta in attesa del dovuto riscontro.