Cronaca

Dall'ingiuria agli atti osceni, ecco i reati che spariscono

Non solo la depenalizzazione della cannabis per uso terapeutico. E’ lungo l’elenco dei reati cancellati dal governo che passano dalla sfera penale a quella degli illeciti amministrativi puniti con una multa. In totale il taglio al codice penale dovrebbe portare a un alleggerimento di 30mila processi all’anno.
Ecco alcune importanti novità:
Guida senza patente- Finora era un reato. Ora chi viene sorpreso al volante, per la prima volta, senza patente di guida o con una patente non in regola pagherà una sanzione molto più salata, tra i 5mila e i 30mila euro. La sanzione penale resta in caso di recidiva.
Ingiuria – Il reato contro la persona prevedeva la reclusione fino a un anno o una multa fino a 1.032 euro. Ora ci sarà una sanzione da 100 a 8mila euro.
Danneggiamento semplice – Distruggere o deteriorare cose mobili o immobili altrui non sarà più reato e dalla reclusione fino a 1 anno o una multa fino a 309 euro si passa a una sanzione pecuniaria da 100 a 8mila euro. Mentre il danneggiamento aggravato resta un illecito penale.
Omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali – Niente reclusione. Non pagare i contributi ai dipendenti per un importo non superiore ai 10mila euro comporterà una sanzione da 10mila a 50mila euro.
Falsità in scrittura privata – Chi, per procurarsi un vantaggio o danneggiare altri forma una scrittura privata falsa o ne altera una vera, era punito con la reclusione fino a 3 anni. Ora avrà una sanzione pecuniaria civile da 200 a 12mila euro.
Atti osceni – Chiunque in un luogo pubblico o aperto al pubblico compia atti osceni avrà una sanzione amministrativa pecuniaria da 5mila a 30mila euro. Prima era punito con la reclusione fino a 3 anni. Scatta però il carcere se si è vicini a scuole o luoghi frequentati da minori.
Pubblicazioni e spettacoli osceni – Prima comportava la reclusione fino a 3 anni e una multa non inferiore a 103 euro. Ora non sarà più reato ma è prevista una sanzione amministrativa dai 10mila ai 50mila euro.
Abuso della credulità popolare – Prima era previsto l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 1.032 euro. Ora la sanzione va dai 5mila euro ai 15mila euro.
Fonte Adnkronos

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