Ruvesi

CORREVA L’ANNO 1922: LA NASCITA DEL PITTORE MICHELE CHIECO

Sono trascorsi ben 98 anni da quando, il 19 maggio del 1922, nasceva, in quel di Santo Spirito, il maestro Michele Chieco.

Nato da genitori entrambi ruvesi, all’età di due anni si trasferì assieme ai suoi familiari nel nostro paese, dove Michele dedicò la sua giovinezza alla cura dei campi. Una famiglia molto umile la sua che, certamente, non poté permettersi di sovvenzionare in alcun modo gli studi del giovane ragazzo che, ad ogni modo, continuò da autodidatta a perseguire la sua innata passione per l’arte.

Sino all’età di 17 anni svolse il lavoro di contadino presso la residenza rurale della nobildonna Caputi Jambrenghi che, scoperto casualmente il  talento espressivo dello stesso, decise di indirizzarlo presso  lo studio barese di Mario e Guido Prayer.

Negli anni del secondo conflitto mondiale fu chiamato al fronte e catturato dai tedeschi. Tuttavia, prima di varcare i confini della Germania, riuscì a conquistare la fuga e a tornare in Puglia per dedicarsi alla sua passione.

Nel corso della sua carriera artistica, come ha impeccabilmente ricostruito in un approfondito studio il ruvese Antonello Olivieri, ottenne importanti riconoscimenti: “Nel 1967 partecipa alla mostra di Montalbano Jonico e alla quarta edizione del Premio “Città di Ruvo di Puglia”. L’anno successivo si aggiudica il Premio “Città di Sorrento”. Tra il 1970 e il 1971 partecipa alla Mostra Nazionale “Autunno Sannita” a Benevento, tiene una personale all’Associazione Turistica Pro Loco di Ruvo di Puglia ed è premiato alla quinta Mostra di Pittura di Mottola. Nel 1988 è allestita una sua personale nelle sale al piano nobile di Palazzo Caputi a Ruvo di Puglia. L’anno dopo dona 45 dipinti e 10 grafiche alla città di Ruvo. Al 1990 data la personale al Castello Svevo di Bari. Muore a Barletta, il 10 ottobre 1996. Poeta di profonda ispirazione, oltre che dotato pittore, nel corso della sua attività riceve numerosi titoli per meriti artistici: Cavaliere della Repubblica Italiana, Commendatore dell’Ordine St. J. di Malta, Dottore in Discipline Artistiche dell’Università “Galileo Galilei” nel West Virginia, Cittadino onorario della Città di Londra, Honoraty Member della Columbian Academy di St. Louis. Negli anni Ottanta, all’apice del successo, riceve prestigiosi riconoscimenti tra cui il Nobel per la Pittura a San Marino nel 1983, il Trofeo Cina nel 1984, le menzioni speciali ad Hong Kong e a Città del Messico nel 1986, la medaglia d’oro al Premio Internazionale “Giorgio Vasari” nel 1989 e il Premio dei Mercanti, Galleristi, Collezionisti e Critici d’Arte a Las Vegas e Washington nel 1990”.

A seguito della sua morte, i familiari del Maestro decisero di donare alcune delle sue opere alla nostra città. Le tele, così, furono riposte nei depositi della Pinacoteca comunale di Arte Contemporanea di Ruvo di Puglia.

Le stesse, assieme ad altre, sono state, tuttavia, riportate alla luce in occasione della mostra “Paesaggi Urbani” tenutasi nel 2018 presso la stessa Pinacoteca. L’iniziativa, è stata organizzata dai ragazzi dell’allora 5^ G del Liceo Scientifico “O. Tedone” impegnati nel progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, in partnership con la Pro Loco di Ruvo di Puglia e grazie alla disponibilità dell’Amministrazione comunale.

Gli stessi studenti, coordinati dal tutor interno alla Pro Loco, l’architetto e dottore di ricerca Mario di Puppo e supervisionati dai tutor scolastici, Prof.sse Giovanna Losacco e Francesca Sparapano, si sono occupati, così, di allestire la mostra dedicata alle opere più rappresentative del Maestro Chieco, straordinario interprete artistico del suo e del nostro tempo.

La sua pittura, realizzata con olio su tela e masonite, è ispirata alla sua terra, ai suoi paesaggi, che sembrano essere fissati nel tempo, ai vicoli stretti, alle antiche dimore dei nostri nonni contadini, ai fiori e agli innumerevoli ritratti, mentre i colori utilizzati sono quelli più tenui e delicati, con predilezione per il bianco e i grigi madreperlacei. Il Maestro Michele Chieco, un uomo semplice che, grazie al suo raffinato estro creativo, ha saputo omaggiare la sua terra d’origine e le sue radici, lasciandoci un importante patrimonio artistico in parte ammirabile presso la Pinacoteca comunale di Arte Contemporanea della nostra città.

 

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