Palazzo Avitaja

Un lettore: “Abitare e rivitalizzare il centro storico Ruvo: ma quali benefici?”

Un lettore di ruvesi.it ha inviato in redazione questa riflessione sul centro antico di Ruvo di Puglia.

Forse in molti non sanno, o non hanno contezza, della bellezza e del sacrificio di chi abita il centro storico. Ora, un tantino più grande, guardo al passato e alla mancanza del vociare dei ragazzi tra le 7:30 e le 8:00 che percorrendo via Vittorio Veneto o Via Cattedrale al mattino (parallelamente anche quello serale) condito di risa misto a preoccupazione scolastiche, animavano la città. Siamo cresciuti e le esigenze sono cambiate, la vita è cambiata: accudiamo le persone adulte che hanno strettamente bisogno di noi, ci occupiamo di famiglie, figli e nipoti che frequentano le nostre abitazioni i nostri condomini.
Di certo in quasi 40 anni – e molte amministrazioni – molte cose sono cambiate, la città si è evoluta e nonostante piccoli stravolgimenti abbiamo continuato a vivere serenamente, o quasi, la nostra quotidianità.
Abbiamo con non molta diffidenza accettato il – già nefasto – piano “strisce blu” che per carità ha portato sicuramente qualche soldino in cassa comunale (come lecito che sia) ma che non ha rispettato la promessa (per noi abitanti del centro storico) del posto auto almeno nei pressi delle nostre abitazioni. Già, perché diversamente da molti altri nostri concittadini, abitanti di zone periferiche al nucleo antico non abbiamo mai (da sempre e senza nessun remora) la possibilità di sostare, parcheggiare vicino al cosiddetto “portone”. In più, si deve dire, con non molta difficoltà non sono in grado (e con me molti, tanti altri residenti) di quantificare i giri intorno al centro per trovare il posto auto: avventura che consiglio qualora vogliate iniziare a “parlare da soli in auto”. Ma va bene, ci siamo adeguati e in molti hanno fatto i bagagli per trovare soluzioni più adeguate alla propria stabilità e organizzazione.
Gli anni sono passati e non è difficile trovare nel magazzino delle promesse qualche sporadico piano per rivitalizzare, commercialmente s’intende, il centro. Molte saracinesche sono state chiuse, alcune per questioni naturali altre per questioni logistiche e restano in poche le attività commerciali presenti nel nucleo che molto probabilmente fra qualche anno andranno via per sopraggiunti limiti di età o altro. Quindi se sei abitante del centro storico “devi necessariamente” prendere la macchina se vuoi fare la spesa settimanale tranne se non sei da solo e personalmente sconsiglio la bici (anche se la città scopre la pista ciclabile di via Madonna delle Grazie, vabbè lascio stare) perchè poco consona al trasporto di merce pesante soprattutto se hai oltre i 65 anni, età (media della popolazione ospitata dal centro).
Non entro neanche nella questione sanitaria. Non ho dati, non posso parlare e quindi mi astengo.
Ora, stiamo assistendo al “restyling” (quanto piace sta parola) di zone del centro che interessano la nostra vita. Si, avete capito bene, ogni cambio promosso da qualsivoglia amministrazione ha inevitabili ricadute sull’andamento della nostra quotidianità. E il prospetto dell’ultimo, a mio parere, rappresenta la ciliegina sulla torta (confidando non ce ne siano altri) di chi non vive qui a Ruvo, di chi non abita il centro, di chi non si sente parte, se non nel proprio ruolo istituzionale, della città perché evidentemente di come abito io, quello accanto a me o l’altro in tutta onestà non interessa o come avrebbe detto qualcuno, per fortuna lontano alle nostre visioni: “me ne frego!”.
E non interessa non per una questione politica, non interessa a livello umano che è la cosa più importante. Se la prima divide l’altra ci farebbe sentire tutti fratelli.
Da poco più di qualche mese Largo San Giacomo ha perso circa 20 (forse più) posti auto, via Rosario (con nuova zona pedonale utile a cosa? Bho.) ne perderà circa 25 (contati), via Fornello sarà utile sono al transito dei veicoli e quindi altri 5/6 posti auto via. Quindi, mi chiedo, questi posti auto dove saranno recuperati? Sarà cura del cittadino affittare un muletto per posizionare una sull’altra le vetture? Vi rendete conto che dal 2016, una, due, massimo tre attività si sono aperte nel centro storico? Il cartello che vedete in foto è possibile che riporti la scritta “fino a fine lavori”? Quando sarebbero i “fine lavori”? Che benefici dovrebbe avere una giovane famiglia che magari per stare tranquilli accetta di buon grado di abitare lì dove pochi servizi lo circondano e dove ormai la sera chi passeggia si può contare sulle dita? Che benefici avrebbe un anziano che deve fare forza su un familiare qualora necessiti di qualcosa? Stiamo per caso consigliando alle persone, con scelte molto discutibili, di cambiare città e andare via?
Tutte queste domande le rivolgo non solo a voi maggioranza ma anche all’altra parte, alla minoranza, all’opposizione che deve (se vorrà guadagnarsi l’amministrazione di Ruvo) iniziare già a valutare cosa è stato fatto, cosa non è stato fatto e cosa “si deve” cambiare.
Guardate: avevamo il fiore all’occhiello del centro storico, tra i paesi limitrofi, e non è facile intuire che più di qualcosa non è andato per il verso giusto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza online. Accettando l'accettazione dei cookie in conformità con la nostra politica sui cookie.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi cookie sono necessari per il funzionamento del sito Web e non possono essere disattivati nei nostri sistemi.

In order to use this website we use the following technically required cookies
  • wordpress_test_cookie
  • wordpress_logged_in_
  • wordpress_sec

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi
error: Content is protected !!