Attualità

Stati Generali della Murgia: ecco le proposte sul sociale che arrivano dall’incontro di Spinazzola

Prima la presentazione di uno studio commissionato dal GAL sullo stato dell’arte dell’agricoltura sociale nei comuni di Canosa di Puglia, Gravina in Puglia, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia e Spinazzola, poi i lavori per disegnare il futuro del territorio rurale sotto l’aspetto sociale, in vista della programmazione 2014-2020 e del nuovo Piano di Sviluppo Locale che il GAL Murgia Più, di qui a qualche mese, dovrà stilare.
La quarta tappa de “Gli Stati Generali dell’Alta Murgia”, ciclo di convegni tematici itinerante con tappe in tutti i comuni del GAL, semina bene e raccoglie meglio, ottenendo idee concrete in grado di superare le principali criticità del territorio.
All’incontro del 18 settembre a Spinazzola, hanno partecipato, oltre allo staff del GAL, rappresentanti di scuole, enti di formazione, istituzioni, cooperative sociali, associazioni di promozione sociale e strutture socio-sanitarie
Temi dell’incontro, cui hanno presenziato anche il sindaco di Spinazzola Nicola Di Tullio e l’assessore Giuseppe Blasi, l’ “accesso ai servizi pubblici essenziali”, l’”inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali” e la “Legalità e promozione sociale nelle aree ad alta esclusione sociale”, tre delle nove priorità  che orienteranno la programmazione prima, l’attuazione poi delle politiche di sviluppo rurale regionale dei prossimi anni.
L’incontro, guidato dal facilitatore dott. Andrea Gelao e dal direttore tecnico dott. Luligi Boccaccio, è stato un momento di confronto sugli interventi ritenuti prioritari per il territorio. Oltre ad investimenti strutturali e dotazionali che aiutino a superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e in tutti i luoghi vocati al turismo, si è parlato di turismo sociale, in particolar modo destinato ad anziani e disabili. Gli interventi ipotizzati riguardano tre fronti: la promozione del territorio, come sistema di location a servizio di persone anziane e con disabilità, la formazione di nuove guide turistiche specializzate in turismo accessibile, gli investimenti nella creazione di un contesto accogliente. Gli interventi coinvolgerebbero GAL, associazioni di promozione sociale e turistica, enti locali e cooperative sociali.
Per recuperare le aree rurali in abbandono e contrastare lo stigma, si è pensato poi alla diffusione di dell’ortoterapia a scopi di inclusione sociale, riabilitazione e promozione della legalità e della sicurezza,  in collaborazione con gli enti locali e le strutture sociosanitarie del territorio.
Altro tema di dibattito trasversale, la formazione. In proposito si è pensato ad un marchio “social friendly” da attribuire alle imprese agricole che, al termine di un percorso di formazione, intendano sperimentare in campo buone pratiche di agricoltura sociale, indipendentemente  dal collegamento ad una masseria sociale riconosciuta.
Fondamentale il ruolo che tutti i partecipanti ai tavoli assegnano al GAL: dovrà farsi mediatore e collettore di iniziative ponendosi alla testa di un  Polo d’eccellenza dell’agricoltura sociale che metta insieme aziende agricole, operatori del sociale ed enti locali.

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