Commercio

Puglia, fotografato da Istat “il club delle eccellenze” imprenditoriali

Un terzo delle aziende di Puglia sviluppa l’81% dell’export e il 50% del valore aggiunto regionale. E non solo. In questo “club di eccellenze” lavora quasi un addetto su due (il 45% del totale). Queste aziende hanno anche una maggiore propensione all’innovazione e a spendere per la ricerca e sviluppo. Inoltre, assumono più laureati e hanno rapporti stabili con le università.
Sono le performance delle aziende pugliesi S3, ovvero quelle mappate dalla “Smart Specialisation Strategy”, identificata nella programmazione comunitaria relativa al periodo 2021-2027 come condizione abilitante per l’accesso alle risorse in materia di ricerca, innovazione e competenze.
I dati sono stati presentati oggi, per la prima volta, alla Camera di Commercio di Bari nel convegno “Le Aree di specializzazione intelligente: dati e indicatori per i decisori pubblici”, organizzato da Istat in collaborazione con Unioncamere Puglia e con il patrocinio della Regione Puglia.
L’incontro è stato è l’occasione per Istat, rappresentanti accademici e delle istituzioni locali per confrontarsi sulle Aree di specializzazione intelligente e sulle traiettorie di sviluppo e diversificazione produttiva.
«Una metodologia di analisi sicuramente innovativa – ha detto nei saluti introduttivi la presidente di Unioncamere Puglia e della Camera di Commercio di Bari Luciana Di Bisceglie – che ci dice dove concentrare ricerca, sviluppo e innovazione per creare nuove opportunità economiche e posti di lavoro. Ma soprattutto ci segnala indicatori per misurare la nostra performance. Cioè, ci aiuta a fissare gli obiettivi da raggiungere».
Sono 12 le aree mappate, dall’aerospazio alla chimica verde, dalla fabbrica intelligente all’healtcare. Ma senza escludere settori più tradizionali, come l’agrifood, il design, l’economia blu.
«Questi dati – ha detto l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci – sono strategici nelle nostre attività per migliorare l’appeal di alcuni settori, lavorare sui punti di debolezza e rafforzare quelli di forza. Stiamo avviando come Regione Puglia una cabina in cui concentrare tutte queste informazioni, per creare condivisione fra economia tradizionale e settori maggiormente innovativi e dunque un’unica piattaforma di open data».
Al 2021 si contano in Puglia 18.962 imprese specializzate (S3), il 32% delle imprese totali con oltre 240 mila addetti, il 45% degli addetti delle imprese totali pugliesi e un valore aggiunto di quasi 11 miliardi, pari al 54% del v.a. prodotto dalle imprese totali pugliesi.

«Le imprese specializzate sono mediamente più grandi delle imprese che non sono S3», ha detto Antonella Bianchino, dirigente Ufficio territoriale Area Sud di Istat, che ha illustrato nel dettaglio i risultati delle aree di specializzazione intelligente in Puglia. Sono altre caratteristiche delle imprese S3 in Puglia: «Al 2021 generano circa 20 miliardi di valore aggiunto, oltre il 50% del valore aggiunto delle imprese pugliesi totali (69,8% il valore aggiunto generato dalle imprese S3 in Italia) e il 53% dei salari erogati dalle imprese pugliesi è per le S3, l’81% delle esportazioni delle imprese sono relative a soggetti specializzati (89,2% in Italia S3 rispetto al 2018). Le imprese S3 in Puglia contano in media 5 addetti in più rispetto alle No S3 e sono imprese ad alta produttività, sebbene significativamente meno produttive rispetto alle S3 italiane; in Puglia, un dipendente di imprese S3 ha in media un salario di 4mila euro più alto rispetto alle No S3. La propensione all’esportazione delle specializzate è significativamente maggiore».

Per Istat si è trattato di un approccio di indagine innovativo, avviato nel 2020 – come evidenziato negli interventi di Monica Pratesi, Sergio Salamone e Alessandro Faramondi – per giungere a un modello teorico e poi a una metodologia di analisi innovativa per la classificazione delle aree tematiche della strategia di specializzazione intelligente, che tenesse conto sia delle attività economiche sia delle tecnologie. Quindi è stato definito, quantificato aggiornato il set di indicatori statistici a supporto della innovativa metodologia S3.

Al convegno è seguito un dibattito a cui hanno partecipato: Gianna Elisa Berlingerio, capo Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia, Annamaria Fiore, responsabile Area Ricerca economica ed Informazione statistica dell’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, Luca Bianchi, Direttore Generale Svimez, Luigi Triggiani, Segretario Generale di Unioncamere Puglia, Vito Peragine, professore ordinario di Economia Politica all’Università degli studi di Bari.

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