Attualità

«Meno inquini, meno paghi», in arrivo tariffazione puntuale e controlli più rigorosi. Il sindaco Chieco: «Dobbiamo preservare la bellezza della città»

L’incontro con i cittadini “Raccolta differenziata porta a porta – Resoconto e prospettive”, svoltosi ieri, nell’atrio della sede della Polizia Municipale di Ruvo di Puglia, seppur non abbia registrato un’affluenza considerevole, considerata la “vis polemica” che anima i ruvesi a riguardo – almeno sui social -, ha fornito qualche risposta, ha dato rassicurazioni, ha offerto spunti di riflessione.

«Mi sarei aspettato una presenza più massiccia di persone – ha dichiarato il sindaco Pasquale Chieco all’inizio – perché sui temi importanti che riguardano la nostra città amo che ci sia un confronto diretto e quello dei rifiuti e del decoro urbano è un tema fondamentale. Intanto, una cosa deve essere chiara: come Amministrazione ci stiamo attivando per proteggere la Bellezza di questa città e non si può tollerare che tutto questo sia vanificato per l’incuria di alcuni cittadini. Quindi chi sporca, paga».

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La parola passa al dottor Attilio Tornavacca, direttore generale ESPER (Ente di Studio per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti) e uno dei redattori del Piano Industriale dell’ARO Bari 1. Nel suo intervento “Analisi ed esperienze italiane ed europee di tariffazione incentivante. Risultati e linee di tendenze in atto”, non solo ha presentato il “Codice Etico” dell’ente che garantisce imparzialità e indipendenza nelle valutazioni, ma ha smontato, con dati alla mano, tutte le proposte di coloro che suggeriscono di ritornare ai cassonetti, sia pure avveniristici, e alle isole ecologiche. Il “sistema porta a porta” è vincente e il fatto che si sia raggiunto il 70% di raccolta differenziata, così come con lungimiranza si era prospettato quattro anni fa, nonostante lo scetticismo di alcuni, lo dimostra. Ma vanno apportati miglioramenti: va introdotta la tariffazione puntuale che deve essere correlata all’effettivo volume di frazione secca urbana conferita. «Produci poco residuo secco urbano, poca spazzatura? Benissimo. Allora paghi di meno». Per questo non deve essere considerata una tragedia la riduzione a una sola volta a settimana del conferimento della frazione secca, perché in tal modo, e questo è confermato anche dall’ingegnere Salvatore Mastrorillo, direttore ASIPU, si è “indotti” a differenziare con maggior frequenza. Ma questo non basta. Occorre differenziare in maniera corretta, seguendo le indicazioni del catalogo consegnato a dicembre 2015, in sede di distribuzione dei kit, il quale suddivide i rifiuti per tipologia. Occorre evitare, poi, di conferire “differenziato impuro”, perché in sede di trattamento del materiale, un vasetto di plastica “sporco” di yogurt, per esempio, non è riciclabile e va, quindi, nell’indifferenziato: questo si traduce in una penalità. La buona pratica sarebbe quella di ripulire i contenitori e di differenziarli correttamente, in base alla materia da cui sono composti. Ma di impurità si parla anche a proposito di rifiuti non correttamente differenziati. Nelle buste del secco residuo, per esempio, sono state trovate lattine di alluminio, vetro e plastica.

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E Ruvo di Puglia, purtroppo, non è stata immune dall’essere redarguita dal momento che, in base a un rapporto della scorsa settimana, l’impurità della frazione umida conferita era pari al 10% su una tollerabilità del 4%. Tutto questo è stato illustrato dal consigliere comunale PD, l’ingegnere Mario Paparella, con delega all’igiene e all’ambiente, nel suo intervento che ha rivelato “splendori e miserie” del senso civico ruvese. Molti i cittadini virtuosi che, però, devono pagare anche per l’incuria di quelli meno virtuosi. Sotto gli occhi dei presenti, sono passate le immagini, realizzate con videocamere dalla Polizia Municipale nell’ambito dell’operazione “Pig Pen”, di cittadini colti in flagrante mentre gettavano rifiuti nelle campagne; immagini di sacchetti agli angoli delle vie del centro storico, abitato da alcuni cittadini poco virtuosi se si considera che il divieto di conferire il secco residuo di domenica era in vigore da tempo ma, puntualmente, disatteso. Lo scempio di Contrada Colajanni, ripulita, era sconvolgente: rifiuti di ogni genere.

Intanto sono state prese delle decisioni che saranno presto attuate: nel centro storico saranno distribuiti mastelli, con tag RFID, polivalenti e mastelli non taggati per la frazione umida. Ai residenti nelle altre aree del centro urbano saranno distribuiti solo mastelli non microchippati per la frazione umida. Una soluzione necessaria per evitare gli attacchi di randagi e la proliferazione di ratti.

Le obiezioni di chi ritenga poco igienica tale soluzione perché costretto a disinfettare il mastello una volta che sia stato svuotato e sia stato alla mercé di animali tutta la notte, cadono davanti alla necessità di salvaguardare il decoro e l’igiene urbana e la salute di tutti.

Inoltre, è prevista l’apposizione di adesivi di diverso colore, dall’azzurro (“Hai sbagliato giorno!”) al rosso (“Hai differenziato male!”) sino a giungere all’estrema “misura” della multa per chi differenzia in modo poco corretto o non lo fa e persiste in tale comportamento.

Un’altra decisione importantissima è l’implementazione dei controlli che devono partire dal basso, coinvolgere i cittadini con opportune segnalazioni. Sarà richiesto anche l’intervento delle Guardie Ambientali, oltre, naturalmente della Polizia Municipale, già operativa. E chi trasgredirà pagherà multe salate.

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Naturalmente, si sarà attenti e sensibili nei confronti delle persone anziane che possono avere difficoltà nell’attuare le disposizioni in materia.

Presto, poi, saranno avviati corsi di compostaggio della frazione umida e, anzi, Tornavacca propone anche di applicare, a chi fa compostaggio domestico, una riduzione notevole della tassa sui rifiuti.

Si dà la parola ai cittadini. E’ un susseguirsi di lamentele nei confronti dei ruvesi poco virtuosi che rendono le campagne, adiacenti ai quartieri periferici, discariche a cielo aperto. C’è chi lamenta la poca igienicità dei mastelli, il rumore provocato dai vetri durante la raccolta in orario notturno («E’ necessario fare la raccolta in orario notturno per esigenze legate al traffico e per connessa riduzione dei costi di trasporto» è la risposta). Il consigliere comunale Damiano Binetti (IDeA) chiede che sia implementato l’organico adibito allo spazzamento meccanico delle strade cittadine.

Per quanto riguarda i sacchetti rossi, adibiti a contenere pannolini e pannoloni, gli operatori dell’Asipu provvedono già a raccoglierli quotidianamente (tranne la domenica). Quindi, nessun problema in merito.

Poi emerge la questione costi. «Intanto, prima della raccolta porta a porta – spiega Paparella – il costo annuale per la gestione dei rifiuti era di 164 euro pro capite. Ora è sceso a 153 euro pro capite». Per quanto riguarda l’ecotassa attuale, occorre considerare che il periodo di riferimento della stessa è 01/09/2015-31/08/2016. Nel periodo settembre-novembre 2015, non era ancora stata avviata la raccolta “porta a porta” e questo elemento deve essere valutato attentamente prima di affermare che tale sistema non apporta benefici in termini di costi sostenuti. Si prevede che il prossimo anno, l’ecotassa sarà più bassa dal momento che il periodo di riferimento sarà 01/09/2016-31/08/2017 , considerando anche il livello raggiunto di differenziata che ha visto Ruvo di Puglia premiata come “Comune Riciclone” da Legambiente.

«Ci sono delle variabili che non dipendono da noi» aggiunge Mastrorillo «come la determinazione delle aliquote relative alle imposte sui rifiuti. Noi facciamo quello che possiamo, in conformità alle leggi».

«L’ASIPU è un’azienda pubblica che non mira all’utile perché, se lo facesse, andrebbe a gravare sulle tasche dei cittadini. E’ un’azienda che mira solo a pareggiare il bilancio – conclude il sindaco Chieco –Noi ci attiveremo per rendere la nostra città pulita, per preservarne la Bellezza e lo faremo con la collaborazione di tutti.  E saremo severi con chi trasgredirà».

Alla fine, tutto dipende dal senso civico di ogni cittadino che dovrebbe considerare che «il miglior rifiuto è quello che non si produce» come ha chiosato Tornavacca, alla fine.

Quindi è necessario acquisire una mentalità più “green” e adottare comportamenti virtuosi alla fonte, come acquistare prodotti con poco imballaggio, che producono “pochi rifiuti”.

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