Mastodontiche turbine eoliche in arrivo a Ruvo di Puglia?

Riceviamo e pubblichiamo questa nota da un nostro lettore. 

Mastodontiche turbine eoliche in arrivo a Ruvo di Puglia? È al vaglio del Ministero dell’Ambiente un megaprogetto che prevede la costruzione di 8 gigantesche pale eoliche alte 200 metri e larghe 172 metri. Per intenderci, si tratta di rombanti mostri di acciaio alti più di 5 volte il campanile della Cattedrale di Ruvo, e larghi più del doppio di Piazza Castello.

Per gli increduli, il progetto è pubblicato qui: https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/10767/16054

Le contrade interessate direttamente dal progetto sono Difesa Tarantini, Difesa Comunale, Bellagriffi-Zio Venanzio, Patanella, Polvino, Somma-Cicchetto, Ciccio Ficco, ma lo scempio, se realizzato, sarà ben visibile da grandissima distanza, ben oltre il centro urbano di Ruvo. Il rumore raccapricciante delle turbine sarebbe un costante tormento per gli abitanti di Calendano e per le numerose famiglie che hanno scelto di vivere in campagna o che si recano nelle proprie villette per concedersi momenti di riposo e tranquillità, per esempio nelle zone Difesa Comunale, Alfieri etc.

Per gli agriturismi, poi, sarebbe la fine.

Senza considerare gli innumerevoli espropri che si renderanno necessari (non solo a Ruvo, ma anche nei territori di Bitonto e Terlizzi) per realizzare decine di chilometri di cavidotti e altre strutture accessorie.

Al danno si aggiunge la beffa: questa devastazione la pagherebbero cittadini e imprese, con le salatissime bollette dell’energia elettrica, sotto la voce “sostegno delle fonti rinnovabili”.

Insomma, il prezzo totale che dovremmo pagare sarebbe troppo alto e insostenibile.

Ma il tempo corre. Le grandi lobby, a differenza di noi comuni mortali, godono di un binario privilegiato, ben oliato. Se per un piccolo permesso di costruire o per avviare un’attività familiare veniamo rimbalzati da un ufficio all’altro per mesi e mesi, per approvare questi faraonici progetti speculativi la procedura è iper-semplificata: c’è tempo fino al 13 giugno per presentare osservazioni al Ministero dell’Ambiente, a mezzo PEC va@pec.mite.gov.it  .

Il contributo di ogni cittadino, impresa, comitato e associazione è di importanza vitale. Infatti, la nostra politica locale e regionale sonnecchiano compiacenti.

Al contrario, gli amministratori di altri Comuni e regioni si stanno ribellando contro questo saccheggio di territorio e di denaro pubblico (https://www.youtube.com/watch?v=xwYj-BpesOY&list=PLISbyop9VqwRDr8_uVCivUsX6R89qLlkf) e stanno aderendo a una iniziativa promossa da numerose associazioni, denominata “Coalizione Art. 9” (https://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/05/stati-generali-contro-leolico-e-il-fotovoltaico-a-terra-22-maggio-a-roma/).

Nonostante l’assillante clima di campagna elettorale, nessun candidato alle europee sembra aver interesse a proteggere noi cittadini, la nostra terra e le nostre tasche dal cancro delle turbine eoliche e delle distese di pannelli fotovoltaici (adesso va di moda chiamarli “agrivoltaico”) che sta infestando tutto il centro-sud Italia. Evidentemente i profitti in ballo per i soliti noti sono troppo grandi.

L’unica speranza è in uno scatto di orgoglio e di amor proprio di ogni persona che vive in questi territori.