Palazzo Avitaja

LETTERA APERTA DELL'AMMINISTRAZIONE SUL REDDITO DI DIGNITA'

Il Reddito di Dignità regionale è una misura di integrazione del reddito definita “universalistica” poiché possono accedervi tutte le persone che si trovino in difficoltà tali, anche temporanee, da essere al di sotto di quella soglia economica minima per una esistenza almeno accettabile. Il Red è uno strumento di contrasto alla povertà assoluta e di supporto a un percorso più ampio di inserimento sociale e lavorativo. In questo percorso individuale, l’aiuto economico è di sicuro importante, ma è anche una delle componenti del patto di inclusione sociale attiva. Si tratta, infatti, di un’indennità per la partecipazione a un tirocinio o ad altro progetto di sussidiarietà. Il patto di inclusione è una sorta di “sodalizio” tra chi beneficia di Red (un soggetto o un nucleo familiare) e i Servizi sociali dell’Ambito territoriale. La sottoscrizione del patto rappresenta una condizione necessaria per fruire del beneficio. Il patto di inclusione è un patto forte tra chi beneficia di ReD, con il suo nucleo familiare, i Servizi sociali dell’Ambito territoriale e la comunità in cui si vive.

A tal riguardo, il sindaco Pasquale Chieco e l’assessora alle politiche sociali Domenica Montaruli hanno inviato una lettera aperta riguardante il Redditto di Dignità. Lo scritto è rivolto a tutte le associazioni datoriali e di categoria, a tutte le imprese, ditte ed aziende del territorio comunale, a tutte le associazioni e i soggetti privati non profit, a tutti i patronati e i CAF, a tutti i cittadini.

La Regione Puglia, integrando il progetto nazionale del SIA, sta avviando in questi giorni tutte le procedure per l’attivazione concreta di una misura innovativa che cerca di integrare le politiche di contrasto alla povertà con gli interventi di inclusione sociale e lavorative delle fasce di popolazione in situazione di fragilità: il Reddito di Dignità.

L’impostazione procedurale e sistemica con cui l’iniziativa verrà realizzata permetterà a molti nuclei familiari che versano in particolari situazioni di difficoltà economica e di esclusione persistente dal mercato del lavoro, di accedere a progetti di tirocinio, di orientamento e di formazione.

I progetti di tirocinio e di sussidiarietà potranno essere ospitati da soggetti pubblici (come il Comune o la ASL), ma anche da privati, profit e non profit: questa è la vera innovazione. Rimanendo perno centrale del sistema di welfare locale, l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’Ambito Territoriale Sociale di Corato-Ruvo-Terlizzi, attiverà diversi progetti per consentire ai richiedenti in possesso dei requisiti di svolgere attività di utilità sociale e supporto all’attività amministrativa del Comune. Ma sarà necessaria anche la collaborazione dei soggetti privati.

Il RED infatti vuole attivare partnership pubblico-privato che forniscano possibilità concrete di accesso o rientro nel mercato del lavoro e occasioni di riqualificazione delle competenze professionali personali in vista di una più concreta autonomia lavorativa.

Il RED è una forma di sostegno al reddito in cui il beneficiario viene inserito a supporto dell’attività di un’azienda, arricchendone i processi produttivi interni con azioni di utilità sociale e ricevendo in compenso un contributo economico. Tutto questo A COSTO ZERO per l’azienda.

L’invito rivolto a tutti, dunque, è di informarsi dettagliatamente sull’iniziativa regionale mediante i molteplici strumenti a disposizione: il sito del Comune, del Piano Sociale di Zona e della Regione Puglia mediante l’accesso alle aree opportunamente dedicate al RED.

A breve saranno organizzati incontri di informazione/formazione aperti a tutti i soggetti privati al fine di fornire nel dettaglio indicazioni ed indirizzi sulle opportunità concrete che la misura regionale offre.

Il RED può costituire un’apripista per politiche di inclusione lavorativa e contrasto alla povertà che potranno essere programmate anche a livello Comunale: questo sarà possibile – però – nella misura in cui l’intera comunità saprà far fruttare le sue molteplici e variegate risorse all’interno di una collaborazione generativa, di cura e di tutela della dignità delle persone.

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