Attualità

IL PASTICCIO DELL’ORDINANZA DI VICO PASOLINI: CONFLITTO DI COMPETENZE O TIMORE DI ESPORSI?

Nota dell’avv. Vito Angelo Ippedico.

Da qualche mese, su di un apparente episodio marginale del contenzioso amministrativo-urbanistico, si sta consumando una vicenda che pone diversi interrogativi e che appare emblematica di come la “caccia al consenso” possa interferire con la procedura edilizia qui a Ruvo. Forse per il “nostro” Sindaco, la campagna elettorale non ha soluzione di continuità, perdura ad oltranza, perché si sa, il consenso degli accoliti è un continuum da alimentare senza soste.

I fatti. In una zona periferica e viciniore la Chiesa “nuova” di San Giacomo, in vico Pasolini nei pressi dello stabile distinto dal civico 1, subito dopo ferragosto, i Vigili del Fuoco intervengono e verificano il pericolo di crollo di un  muro di contenimento condominiale edificato a fine anni ‘80 dalla Adriatica Costruzioni di Michele Pellegrini sotto la vigile direzione dell’ing. Luigi Vincenzo Camerino. Prescrivono la chiusura al traffico del tratto di accesso al piazzale, tra l’altro, luogo di parcheggio di alcuni condomini nonché l’assoluto divieto di transito. In principio il Comune provvede pure a delimitare l’area con transenne e banda segnaletica. E sì, perché chiari ed inequivoci appaiono i giudizi tecnici dei VV.FF. e dell’UTC circa l’ineluttabilità di un evento assai pericoloso e con conseguenze irreparabili.

A questo punto, dovendo intervenire con apposita ordinanza, affinché venissero messi in sicurezza sia il muro di contenimento, come pure ordinando di eseguire gli interventi strutturali di consolidamento necessari e previsti allo scopo, lo stesso Comune pensa bene di predisporre un’ordinanza dirigenziale (la n. 4 del 25 agosto 2021 a firma della dirigente della Area 5, arch. Sorricaro) menzionando l’art. 107 del TUEL (d. lgs. 267/2000) e l’art. 54 del Regolamento Comunale per l’ordinamento degli uffici (che da anni aspetta di essere novellato!).

Trattandosi però di ragioni contingibili ed urgenti, dettate dalla salvaguardia della pubblica e privata incolumità,  derivanti dal pericolo di crollo della muratura e del possibile passaggio di pedoni o veicoli, tale ordinanza avrebbe dovuto essere pacificamente sindacale (ai sensi dell’art. 54 del TUEL) e, con tutta evidenza, il Comune stava “scivolando” su di una classica buccia di banana …

Ed infatti, alcuni condomini impugnano l’ordinanza dirigenziale ed il TAR Bari, con sentenza del 25 ottobre 2021, provvede ad annullare tale provvedimento amministrativo, anche e soprattutto per il difetto di competenza del responsabile firmatario dell’ordinanza, la citata dirigente Francesca Sorricaro.

Chiaro. Avrebbe dovuto essere il Sindaco Pasquale Chieco ad emanare l’ordinanza. L’errore, tanto ingiustificabile quanto ingenuo e banale è costato circa 3.500,00 € per spese legali: cifra affatto irrisoria che grava sulle casse comunali.

Si direbbe, a questo punto, che il Comune aveva spianata la strada per emanare un’altra ordinanza e, stavolta – sulla base del verdetto del TAR – evidentemente senza errare, vergata dal Sindaco Chieco. E invece No! “nuova” (ma viziata) ordinanza dirigenziale, nuova impugnazione, ulteriore spreco di denaro pubblico!!! Questa volta la cifra stanziata per competenze legali è di oltre 6.500 € che aggiunta al precedente esborso porta ad un importo assai ragguardevole: oltre 10mila euro prelevati dalle tasche degli ignari concittadini  ruvesi.

Si è preferito, con perseveranza e per non dispiacere qualche “devoto”, insistere nuovamente sulla ordinanza dirigenziale (la n. 6, sempre a firma dell’arch. Sorricaro, emanata in data 10/11/2021), agganciandosi al fatto che il muro di contenimento né sarebbe stato oggetto di calcoli depositati e neppure sarebbe adeguatamente armato e quindi non vi è necessità di interventi urgenti e contingenti, bensì di interventi ordinari. Quel muro risulterebbe completamente ignoto agli Uffici dell’ex-Genio Civile di Bari per il quale, invece, si imponeva il rispetto di una particolare procedura dettagliatamente definita dalla normativa nazionale antisismica.

Nel frattempo, il primo cittadino è stato segnalato alla Corte dei Conti per danno erariale e presso la Procura della Repubblica per ritardo in atti d’ufficio. Dal canto suo anche il Prefetto di Bari ha biasimato l’operato dell’Amministrazione per un iter istruttorio del tutto carente da parte degli Uffici preposti, esortando il Sindaco all’immediata emanazione dell’ordinanza urgente nel caso di protratta inosservanza, come in effetti è stato, di quella dirigenziale.

Solo il 10 gennaio 2022 il nostro sindaco, costretto dalle ineluttabili evidenze, ha partorito l’ordinanza sindacale con cui si è cercato di salvare il salvabile. Una “toppa”, emanata in fretta ed alla meglio che probabilmente lascia aperti interrogativi : uno tra tutti, il ritardo nel prendere atto della situazione esistente nel comprensorio condominiale oggetto della vicenda.

Insomma una vicenda emblematica e che sembra fare il paio, almeno in ordine al mancato risparmio di notevoli spese legali, colla vicenda del contenzioso esistente con alcune unità immobiliari in via Achille Grandi. Anche lì, un giudizio portato addirittura fino al Consiglio di Stato, con sentenze sfavorevoli all’ente e costi di riflesso.

Tant’è. Auspichiamo che in questa scia inizino a brillare anche le luci della necessaria salvaguardia dell’azione amministrativa e non le apparenti spinte delle tifoserie..

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