Attualità

COLDIRETTI FOGGIA COMMEMORA FRATELLI LUCIANI, VITTIME INNOCENTI DELLA CRIMINALITÀ

Abbiamo ricordato e commemorato i nostri due soci imprenditori agricoli, i fratelli Luigi e Aurelio Luciani, la cui unica colpa fu di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. L’ironia della sorte è che il posto era esattamente il luogo di lavoro, l’area rurale che curavano e manutenevano quotidianamente“. Così Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia, ha ricordato le vittime dell’agguato mafioso in cui 3 anni fa persero la vita i fratelli Luciani nell’agosto del 2017.

“Il nostro pensiero e la nostra vicinanza continua ad andare alle famiglie dei due fratelli – ha aggiunto Piccioni – alle mogli e ai figli che si sono visti strappare senza un perché i loro cari. E’ pressante la grande esigenza di sicurezza che avvertiamo quotidianamente nelle campagne, divenute a vario titolo terra di nessuno, dove per i motivi più disparati i campi si trasformano in un far west e gli agricoltori sono vittime inermi e indifese. Per questo serve una stretta ancora più forte sul fronte della prevenzione, dei controlli e della repressione”.

L’intensità dell’associazionismo criminale è elevata nel Mezzogiorno, con il grado di penetrazione forte e stabile – secondo i dati dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti – sul versante adriatico con Foggia 67,4; Brindisi 51,6, Barletta-Andria-Trani 40,9, Bari 40,9, Taranto 39,4 e Lecce 37,4.

La capacità di attrazione dei capitali legali da parte della malavita – sottolinea l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare – è ben evidenziata dall’attività della Guardia di Finanza che fa notare come le mafie non limitano la loro attività solo all’accaparramento dei terreni agricoli, ma spaziano in tutto l’indotto, arrivando a operare direttamente nelle attività di trasporto e di stoccaggio della merce, nell’intermediazione commerciale e nella determinazione dei prezzi.

Dei 26.200 terreni su tutto il territorio nazionale nelle mani di soggetti condannati in via definitiva per reati che riguardano, tra l’altro, l’associazione a delinquere di stampo mafioso e la contraffazione, in Puglia ben 2.489 (il 9,5%) sono in mano alla mafia – conclude Coldiretti Puglia – anche perché il processo di sequestro, confisca e destinazione dei beni di provenienza mafiosa si presenta lungo e confuso, spesso non efficace e sono numerosi i casi in cui i controlli hanno rilevato che alcuni beni, anche confiscati definitivamente, sono di fatto ancora nella disponibilità dei soggetti mafiosi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza online. Accettando l'accettazione dei cookie in conformità con la nostra politica sui cookie.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi cookie sono necessari per il funzionamento del sito Web e non possono essere disattivati nei nostri sistemi.

In order to use this website we use the following technically required cookies
  • wordpress_test_cookie
  • wordpress_logged_in_
  • wordpress_sec

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi
error: Content is protected !!