Attualità

Blesina Minafra, direttrice del “Guido d’Arezzo” di Ruvo di Puglia e figlia di emigrati, ospite di “Siamo Noi” su Tv2000

Michelina Blesina Minafra, per gli amici Gina, direttrice del Liceo Linguistico “Guido d’Arezzo” di Ruvo di Puglia, il 15 gennaio scorso, è stata ospite della trasmissione “Siamo Noi”, una finestra di approfondimento quotidiano sulle più importanti tematiche politiche e sociali, analizzate in modo costruttivo, nello studio, dagli ospiti e dai conduttori Gabriella Facondo e Massimiliano Niccoli.

La trasmissione, nata da un’idea di Alessandro Sortino, è scritta da Dario Quarta, Valeria Aloisio, Elena Di Dio, Francesca Mancini ed Eugenia Scotti, e va in onda, dal lunedì al venerdì, dalle ore 15.20 alle ore 17.30 su Tv2000.

Il focus della puntata del 15 gennaio è stato sulle migrazioni, ricorrendo la 103ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Ospiti in studio sono stati anche Mons. Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes e Suor Lina Guzzo, missionaria scalabriniana. Il 15 gennaio si lega, poi, anche al messaggio di Papa Francesco per la 51a giornata delle comunicazioni sociali, che ricorre il 24 gennaio, festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e di chi è dedito a ogni forma di comunicazione.

Blesina Minafra, che è anche vice presidente dell’Associazione Nazionale “Famiglie di emigrati”-Sezione Puglia,  ha raccontato del suo essere migrante, figlia di emigrati ruvesi in Francia, a Strasburgo.

Con orgoglio e tenerezza, Blesina parla di suo padre, muratore, che ha partecipato ai lavori di costruzione del palazzo che ospita il Parlamento Europeo. Suo padre, un ruvese costretto ad emigrare in Germania nel 1958 per poi recarsi in Francia, dove era già attiva una comunità di italiani, compatta e solidale.

Una bella famiglia, quella di Blesina, tre uomini e tre donne. In casa si rispettano rigorosamente le tradizioni ruvesi nelle ricorrenze. Se per i francesi la pasta è un condimento, in casa Minafra la pasta è cucinata secondo tutti i sacri rituali.

Blesina racconta di sentirsi figlia di due patrie, di sentirsi «costantemente in viaggio su un aereo», di vivere in una specie di sala d’attesa. E’ nata da genitori italiani, è vissuta in Francia fino al 2002 ma non è cittadina francese. E non è neanche italiana. I suoi figli hanno la cittadinanza francese.

Lei, comunque, è legata sia a Strasburgo, sua città natale, dove vivono sua madre Santina e i suoi fratelli e sorelle, sia a Ruvo di Puglia, una città che ama per la sua storia e la sua arte. I legami con la famiglia sono cementati, poi, dai quotidiani collegamenti tramite Skype. Una famiglia solida, affettuosa come traspare dal dialogo tra Blesina e sua madre Santina con suo fratello Mario, entrambi in collegamento da Strasburgo. Una piccola parentesi che si lega all’albo dei ricordi che Blesina sfoglia in studio.

In quei ricordi c’è suo padre, scomparso da poco, a cui lei era molto legata. Il padre riposa sotto il cielo di Ruvo di Puglia, la sua luminosa e cara città.

Blesina, come tutti i figli di emigrati, di coloro che hanno lasciato i propri affetti, la propria terra per migliorare la propria vita, ha una maggiore sensibilità nel confrontarsi con gli immigrati che incontriamo nelle nostre città, comprende i loro stati d’animo, la loro condizione di “solitudine”.  Può essere, questa maggiore empatia, anche un privilegio.

Il privilegio di chi è vissuto in tanti luoghi, si sente legato a tanti luoghi e, per questo, è «cittadino del mondo».

 

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