Religione

BENEDIZIONE DEL CORPUS DOMINI DA UNA GRU: E’ POLEMICA

Una cosa è certa: don Salvatore Summo non soffre di vertigini. Il riferimento è alla benedizione solenne impartita dal parroco della Cattedrale di Ruvo di Puglia alla città dall’alto di una gru, messa a disposizione per l’occasione da un’azienda che sta lavorando nei pressi della chiesa romanica.

“Corpus Domini” che ai tempi del Covid-19 è stato ingessato dai vescovi di Puglia che hanno preferito un taglio più concreto, basato sul significato della festività piuttosto che della sua aurea festiva.

Anche Mons. Cornacchia era stato chiaro nel limitare alle celebrazioni eucaristiche la festa del Corpus Domini. A Ruvo, invece, dopo la Santa Messa in Cattedrale, il parroco è salito sul cestello della gru e ha benedetto i fedeli. In molti l’hanno ritenuto un gesto fuori luogo e ricco di spettacolarizzazione che ha messo in ridicolo il significato del Corpus Domini. Ecco la spiegazione che offre alla nostra testata don Salvatore: “La processione cos’è? Non è spettacolarizzazione? Io ho semplicemente voluto non privare la città della significativa benedizione che viene impartita in ogni angolo durante la processione del Corpus Domini. E’ un gesto di fede fatto da chi non ha paura delle vette visto il mio allenamento in altitudine estivo”.

In molti hanno criticato questo suo modo di fare non rispettoso delle regole: “Non concordo. Ho assolutamente rispettato le norme, tanto da non pubblicizzare l’evento per non creare assembramento. La mia fantasia mi ha portato a realizzare una benedizione dall’alto per non far sentire la mancanza della religiosità in questo frangente delicato. Chi non ha fede non ce l’ha  a prescindere, non la perde per gesti del genere”.

Le critiche hanno riguardato anche la mancanza del caschetto sul cestello: “Da Dio ci si presenta nudi. Anche il Vescovo dinnanzi alla Santissima Eucaristia si toglie il copricapo. Per questo motivo ho deciso di guardare il Signore negli occhi, come recita la Bibbia, senza copricapo. E’ una vita che subisco l’invidia altrui e le critiche. E’ ora di guardare avanti, in un’epoca nella quale anche noi sacerdoti dobbiamo reinventarci ai tempi del Covid-19”.

 

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