Attualità

Anna, ostetrica ruvese, assiste una donna durante il parto in auto

Una storia che ha dell’incredibile quella vissuta da Anna, 36enne di origine  ruvese, trasferitasi al nord da ormai 11 anni per lavoro. Anna Paparella è un’ostetrica e lavora all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna.

Nel suo percorso lavorativo, non avrebbe mai immaginato di dover far partorire una donna nel parcheggio di un ospedale. “Martedì 1 febbraio è accaduto qualcosa di veramente magico e straordinario!”, ha esordito ai nostri microfoni.

 “Appena staccato – ha raccontato Anna – dal turno pomeridiano, ho percorso, come sempre, il viale che collega l’ospedale al parcheggio. D’un tratto, ho sentito un clacson insistente, fortissimo. Mi sono avvicinata all’auto dalla quale proveniva, temendo fosse un codice rosso. Avevo pensato ad un infarto in corso. E invece, precipitatami, ho trovato un uomo in evidente stato di agitazione con una donna partoriente al suo fianco. Ho subito tranquillizzato la donna che era in pieno travaglio attivo. Ho prestato i primi soccorsi, ho raccolto le prime informazioni. Ho chiesto un paio di guanti ad una collega infermiera che passava di lì. In quel momento ho capito che non c’era più tempo da perdere ed era troppo tardi per ricoverare la donna perché vedevo già la testa del bimbo”.

Ci ha raccontato come in  quel momento fosse così carica di adrenalina da affrontare con freddezza quello che stava accadendo in pochi minuti, e tanto da non rendersi conto anche della calca di gente che alla fine si era creata attorno a loro: “Quindi, forte della mia etica professionale, ho assistito il parto, lì, nell’abitacolo dell’auto. Alla terza contrazione è nato un maschietto. Al termine, la mamma e il bimbo sono stati portati all’interno dell’ospedale per tutti gli accertamenti.”

Che cosa hai provato? “È stata un’emozione indescrivibile ! Io sono credente e voglio pensare che sia stato un segno. Voglio pensare che qualcuno dall’alto abbia guidato quel papà proprio verso di me che sono un’ostetrica, proprio mentre uscivo dal moi turno in ospedale. Ho rivissuto, ma con occhi esterni, la trepidazione provata nel momento in cui sono nati i miei due bambini”.

“Sì, è il mio lavoro, – conclude – vedo nascere tanti bimbi, ma quel parto e gli occhi di quella donna in quel momento facevano parte della mia vita. È stato un momento magico che resterà per sempre scolpito nella mia memoria !”

Articolo di Ruvesi.it

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