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XILELLA: COLDIRETTI PUGLIA, ORA CONSIGLIO REGIONALE VOTI PER FUTURO DELL’OLIVICOLTURA SALENTINA

“La proposta di legge passata in Consiglio regionale è una lettura parziale dei bisogni dell’agricoltura salentina. Comprendiamo le preoccupazioni di una parte del Governo della Regione Puglia, ma in un contesto di disagio del territorio e delle imprese agricole da anni in attesa dei primi interventi operativi contro la Xylella Fastidiosa, non ci aspettavamo una norma di tale genere. Auspichiamo in un prossimo futuro una capacità di lettura complessiva del fenomeno Xylella, poiché stiamo affrontando una patologia mai riscontrata prima al mondo e le imprese agricole si aspettano di essere accompagnate lungo il percorso necessario alla salvaguardia e alla promozione delle proprie attività e del paesaggio del Salento”.

E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a commentare la proposta di legge a firma di Sergio Blasi (PD) in materia di “Misura di tutela delle aree colpite da Xylella fastidiosa e/o  co.di.ro”.

“E’ stato approvato un provvedimento che, pur riducendo da 15  a 7 anni il lasso temporale – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – interviene sull’eventuale edificabilità, in uno scenario in cui gli imprenditori agricoli stanno chiedendo a gran voce che vengano individuate senza indugio le specie resistenti alla Xylella, perché non hanno alcuna intenzione di abbandonare i propri oliveti. Ci aspettiamo, dunque, che il Consiglio regionale si impegni ad attivare tutte le misure utili ad accompagnare le nostre imprese olivicole che oggi rischiano di non avere più alcuna fonte di reddito e a finanziare la ricerca affinché il Salento diventi un «laboratorio a cielo aperto», anche alla luce dei risultati dello studio dell’EFSA che ha confermato che il ceppo batterico di Xylella fastidiosa sub specie pauca è responsabile del Complesso del disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO), la malattia che sta disseccando gli ulivi. Va valutata anche l’ipotesi degli innesti di varietà che sembrano più tolleranti al batterio sugli alberi monumentali del nostro territorio, perché non possiamo lasciare nulla di intentato nella conservazione di un bene irriproducibile e di valore inestimabile per il territorio”.

Secondo lo studio dell’EFSA anche l’oleandro e la poligala a foglie di mirto soccombono al ceppo pugliese del batterio, mentre gli agrumi, la vite e il leccio sembrerebbero resistergli.

Il progetto è stato finanziato dall’EFSA ed ha coinvolto gli scienziati del CNR per due anni. In Puglia sono state sottoposte a sperimentazione diverse colture mediterranee, come l’olivo, la vite, gli agrumi, il mandorlo, il pesco, il ciliegio e il susino, ma anche specie forestali come il leccio ed ornamentali, come l’oleandro e la poligala a foglie di mirto, esponendole al batterio tramite inoculo artificiale o ad insetti vettori infetti in prove di campo.

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