Cultura

Valzer, polke e colonne sonore del Quartetto d’archi “Amici della Musica” danno il benvenuto al Nuovo Anno

Architettura, pittura e musica, un connubio perfetto per il “Concerto di Capodanno” del Quartetto d’archi “Amici della Musica”, composto dal primo violino Alessandro Fiore, secondo violino Clelia Sguera, da Vincenzo Anselmi alla viola e da Elia Ranieri al violoncello.

Le note degli archi hanno riempito, ieri,  la sala conferenze dell’ex Convento dei Minori Osservanti delle note romantiche degli Strauss, i cui valzer (Rose del Sud, L’Imperatore), le cui polke (Wiener Polka) onorano e festeggiano da sempre il Primo dell’Anno, e di quelle contemporanee di Morricone (C’era una volta in America e C’era una volta il West) e Rota (Rotiana con brani tratti da Romeo e Giulietta, 8 ½, La dolce vita) sugli arrangiamenti del M° Vincenzo Anselmi.

Il primo pezzo di J. Strauss, Voci di Primavera, saluta da sempre ogni nuovo anno. Ma Once Upon A Dream, tratto da La Bella Addormentata di P. I. Tchiajckowschy come il Pizzicato Polka di J. Strauss è stato dedicato ai piccoli ascoltatori presenti e ai bambini di tutto il mondo, perché sognino e gioiscano sempre. Il concerto, con l’Intermezzo da La cavalleria rusticana di Mascagni, ha il suo finale nelle note de “Sul bel Danubio blu” di Strauss junior, pezzo che non manca mai nel Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker.

Il concerto è stato organizzato dalla Pro Loco di Ruvo di Puglia che ha voluto, ancora una volta e con l’appoggio dell’Amministrazione Comunale, dare risalto alle bellezze della città, anche a quelle poco conosciute come il complesso dell’ex Convento dei Minori Osservanti della regola francescana. Il concerto, infatti, è stato preceduto da una visita agli affreschi del ciclo, da poco restaurato, dedicato al Poverello d’Assisi. La guida, Elisabetta Serafino come anche l’architetto Mario Di Puppo, prima di altri eventi, hanno accompagnato i visitatori alla scoperta delle bellezze, delle simbologie, della storia che trapela dalle immagini sacre, narranti storie edificanti e miracoli, in cui spiccano i medaglioni di personalità eminenti femminili e maschili dell’ordine francescano e gli stemmi delle famiglie più importanti della città.

 

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