Agricoltura

UOVA: COLDIRETTI PUGLIA, DA FEBBRAIO A OTTOBRE PREZZI AL CONSUMO + 39%

Il prezzo di vendita al consumo delle uova da febbraio a ottobre 2017 – secondo le elaborazioni Coldiretti Puglia su dati ISMEA – è passato da 10,38 euro a 14,39 per 100 pezzi per effetto dell’allarme contaminazione da Fipronil e la conseguente chiusura di centina di aziende in Europa. Il prezzo all’ingrosso delle uova fresche in Europa, infatti, ha toccato 163,94 euro al quintale, il 47,5% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un aumento in Italia del 57,3%, secondo l’ultima relazione della Commissione europea sulla situazione del mercato delle uova.

“La preoccupazione dei consumatori per l’allarme delle uova contaminate con l’insetticida Fipronil scoppiato in Europa – dice ilPresidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – ha fatto salire repentinamente i prezzi di vendita delle uova nelle catene della distribuzione commerciale e ha fatto emergere al contempo la necessità di migliorare la visibilità e la leggibilità dell’etichettatura, non limitandosi ai codici. Al contempo vanno tolti dall’’anonimato’ gli ovoprodotti ed i trasformati e bisogna rendere finalmente pubblici i flussi commerciali di tutte le materie prime provenienti dall’estero. E’ evidente che la mancanza di trasparenza alimenta l’incertezza e le frodi ed inganni anche attraverso le triangolazioni commerciali”.

Secondo i dati di ottobre  2017 della BDN (Banca Dati Nazionale) dell’Anagrafe Zootecnica, istituita dal Ministero della Salute presso il CSN dell’Istituto ‘G. Caporale’ di Teramo, in Puglia gli allevamenti di galline ovaiole sono 162, di cui 1 biologico, 17 all’aperto, 31 allevamenti a terra e 58 in gabbia. In media ogni allevamento conta 40mila galline che producono 250 uova dichiarate all’anno. Ergo in Puglia ci sono circa 6.480.000 galline che producono 1.620.000.000 uova.

“Non abbiamo bisogno di importare uova dall’estero – denuncia il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché l’Italia può contare su un patrimonio di oltre 41,6 milioni di galline accasate per la maggior parte in 1.600 allevamenti a gestione professionale e una produzione nazionale di 12,9 miliardi di uova che è sicura ed in grado di soddisfare praticamente l’intero fabbisogno nazionale, senza ricorrere alle importazioni. Del resto il boom di vendita delle uova nei Mercati di Campagna Amica, dove le aziende agricole hanno tra l’altro tenuto i prezzi stabili, è la rappresentazione di quanto i consumatori abbiano bisogno di conoscere l’origine certa dei prodotti agricoli e degli alimenti e richiedono precise garanzie in termini di sicurezza e igiene degli alimenti”.

Nonostante questo l’Italia ha importato 38,1 milioni di chili uova fresche di galline nel 2016 e ben 11 milioni di ovoprodotti per i quali occorre garantire trasparenza e controlli dopo con l’allarme che è esteso in tutta Europa. A livello nazionale – conclude la Coldiretti – si consumano in media circa 215 uova a testa all’anno, di cui 140 tal quali, mentre le restanti (circa 1/3) sotto forma di pasta, dolci ed altre preparazioni alimentari.

 

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