Attualità

Rifondazione: “Siamo pazzi perché ci piace abitare il futuro”

Dalle note di Je so’ pazz armonizzate dalla chitarra di Walter Lanotte e la voce di Martina Farinola, si è aperto l’ultimo comizio di Rifondazione Ruvese, partito di coalizione a sostegno di Pasquale Chieco.

Vincenzo Colaprice

Je so’ pazz – spiega il candidato al consiglio comunale Vincenzo Colaprice – perché interveniamo subito dopo il centro-dentra e perché evidentemente ci è vietato parlare di futuro ma lo capisco perché loro (ndr si riferisce alla coalizione del candidato Lorusso) sono una politica rimasta al passato e il futuro li fa paura. Ma noi ce ne dobbiamo occupare perché questa amministrazione le cose le ha fatte”

Pasquale Chieco

In questo percorso sono particolarmente felice di avere con me Rifondazione Ruvese – dice il candidato sindaco – Non era una presenza scontata. Sono felice perché questa esperienza non nasce da questioni ideologiche ma perché si è visto quanto successo negli anni precedenti. Abbiamo fatto cose di sinistra e siamo l’unica coalizione degna di essere chiamata tale“.

“Dalla sintonia nascono con le cose concrete – ribadisce – Garantire il sostegno alle persone più fragili: questo fa la politica”. Ricorda infatti l’accoglienza di 100 bambini stranieri nelle scuole e il conferimento loro della cittadinanza civica: “E’ stata una delle cose più belle fatte in questi cinque anni – e aggiunge – La diversità è un valore.

E poi il lavoro. “Il percorso che vogliamo fare è assieme alla Regione, riconoscendo i diritti dei lavoratori. Per questo,  questa è un’alleanza che mi arricchisce“. “E poi la freschezza della gioventù. Ci piace sognare un mondo in cui si sta bene, in cui c’è solidarietà, capacità di scambiarsi esperienze. Su questo percorso noi ci troviamo e ci troviamo in un programma con azioni compiute. Stasera è una bella sera – conclude – Ci si avvicina alle elezioni con serietà. A noi piace il futuro, piace abitarlo. Arriviamo a vincere queste elezioni, arriviamo ad avere una bella rappresentanza della sinistra storica, a un traguardo che ci consentirà di guardare con fiducia ai prossimi cinque anni e di costruire la città per i prossimi venti. Una città solidale e attenta allo stare insieme, fondata sulla bellezza, sulla nostra storia, sulla capacità di giovani di innovare – rivolto ai giovani dice – Il futuro è vostro e se voi ci state, noi siamo capaci di arrivare dovunque“.

Prima di andare verso l’ultimo comizio di Sinistra Ruvese, Chieco presenta Antonio Minafra, candidato al consiglio comunale con Rifondazione Ruvese. Ricorda la passione che ha mosso quest’ultimo e le emozioni che gli ha mosso durante l’ultimo comizio in Piazza Matteotti. “Si sente la passione, si sente che è per questo che siamo qui – conferma Chieco – Mal che vada sai che ci hai provato e stai bene con te stesso e con la tua famiglia“.

Prima di introdurre Minafra, Colaprice parla dell’occupazione giovanile, tema toccato da tutti i candidati sindaco. Riprende la proposta del candidato di centro-destra Lorusso di costruire un autosilos in Largo Le Croci, presso l’ex biblioteca comunale. “E’ aberrante” dice il candidato di Rifondazione e propone, invece, di fare di quel posto un luogo di incontro per i giovani. “Nessuno sa quali sono le proposte del centro destra perché loro hanno basato la loro campagna elettorale denigrando il centro sinistra. Non si può cancellare tutto ciò che è stato fatto“. Porta l’esempio dell’ultimo confronto in piazza Matteotti: “Ieri gli altri candidati erano tutti concordi che le strisce blu non si possono cambiare. Allora vi stanno prendendo in giro?”

Antonio Minafra

Il candidato al consiglio comunale parte ironizzando: “Sono confuso: in che anno siamo? 2021? Sembra che sia tornato da un viaggio dal futuro. Mi sono trovato catapultato nel 1099 quando ho sentito parlare di crociate. Poi, sono ripartito con la mia navicella e al ritorno mi sono ritrovato al ’66/’67, quando c’era il mito dell’automobile”.

Minafra si riferisce così alla coalizione di centro destra definendola “fossilizzata nel passato che non vede il futuro ed evoca modelli di sviluppo orma passati”. “Sembra che ci si possa muovere con un solo dio, l’automobile. Adesso i tempi sono cambiati e ci implicano la sostenibilità“.

E poi il tema Murgia. “Avete mai sentito la destra parlare di questo tema? Questo è molto preoccupante”.

Conclude affrontando la questione Lega tra i meridionali. Parla della Sindrome di Stoccolma per la quale la vittima prova un sentimento di fiducia ed empatia per il suo nemico: “È ciò che si verifica in chi vota Lega – sostiene fermamente Minafra. Come fa un meridionale a votarli?! Forse abbiamo sbagliato noi con la cultura – e conclude -Cancellare l’esperienza vuol dire fare un salto nel passato. Saliamo sulla navicella e proiettiamoci nel futuro con Pasquale Chieco“.

A chiudere la serata è nuovamente la musica. L’intero gruppo sale sul palco e, in sintonia, muove le note di un sentito Bella ciao.

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