Attualità

TALENTI RUVESI: IL SUCCESSO DI MICHELANGELO CAMPANALE E DELLA COMPAGNIA "LA LUNA NEL LETTO"

Ruvesi e il loro talento! Ruvesi e l’ostinata capacità di realizzare enormi imprese attraverso il sacrificio, il proprio talento, la propria passione. Michelangelo Campanale e l’intera compagnia teatrale “La Luna nel letto” ne sono l’espressione più evidente e meritano un tributo speciale perchè, nel silenzio assoluto e una mole enorme di lavoro, hanno tradotto in realtà “L’abito nuovo”, un testo scritto da Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello che debuttò a Milano nel 1937, mai più rappresentato fino a oggi.

Lo spettacolo nasce dalla collaborazione tra Michelangelo Campanale, che dipinge la scena con una regia visionaria, ispirata alla novella e allo stesso tempo fedele al testo di Eduardo, e Marco Manchisi che ha curato il corpo della recitazione, comparando il dramma del 1935 e la riscrittura che Eduardo effettuò per le riprese RAI del 1965.

Testo e regia cuciti sull’affiatato nucleo di attori che da anni costituisce l’anima della compagnia La luna nel letto. L’opera ha ricevuto enormi elogi dalla critica e fatto registrare il “tutto esaurito” nei cinque giorni di rappresentazione presso il Teatro Kismet.

Eduardo restò affascinato dalla figura del protagonista della novella, lo scrivano Michele Crispucci, un personaggio che partendo da un’umile condizione sociale, non accetta l’eredità che la sorte gli predispone, pur di non perdere la sua dignità e la sua onestà. Il breve racconto di Pirandello inizia letteralmente con l’abito, che quel povero Crispucci indossava da tempo immemorabile… e finisce con un abito che parlava da sé…. Così che il passaggio da un abito vecchio ad un abito nuovo rappresenta l’avvenimento fondamentale del testo. Un abito nuovo che mai sarà suo e che gli farà recitare una parte non sua.

E per il regista era sfida entusiasmante riprendere il filo del discorso, ben settantanove anni dopo l’ultima rappresentazione. Il suo coraggio artistico è sorretto dalle sue capacità e il risultato è quello di aver curato tutto nei minimi dettagli. La scelta delle luci scandisce il tempo della scena, rende gli attori “marionetta”, frantuma le certezze fondendole con il grottesco, con i temi pirandelliani che si fondono alla perfezione con la comicità di De Filippo, sulle note di Giuseppe Verdi!

Nonostante tutto, l’amore per sua moglie è racchiuso in sè ed esplode in quel Michele Crispucci che lotta contro il materialismo e l’attaccamento morboso ai beni materiali degli uomini.

L’emozione e la riflessione finale vengono fuori dall’ottima interpretazione di undici attori, Marco Manchisi, Nunzia Antonino, Salvatore Marci, Vittorio Continelli, Adriana Gallo, Paolo Gubello, Dante Manchisi, Olga Mascolo, Tea Primiterra, Antonella Ruggiero, Luigi Tagliente.

E in un momento storico plasmato di negatività, noi ruvesi dobbiamo emulare i nostri concittadini e trarre, dal lavoro quotidiano di Michelangelo Campanale e dalla Compagnia “La Luna nel letto”, uno slancio verso il credere nelle proprie passioni, affidarsi al proprio talento e alle proprie capacità per condividere le bellezze.

Da qui nasce l’elogio odierno verso di loro!

 
 

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