Politica

RUVO DEMOCRATICA E CRISTIANA: “FIATO ALLE TROMBE, SOLTANTO RUMORE”

Lo diciamo con rammarico: la destra ruvese, come in genere tutte le destre europee e non, hanno nel  loro DNA la violenza verbale, e non soltanto quella. Un tempo si diceva che la demonizzazione morale dell’avversario politico, individuato come nemico da abbattere ad ogni costo, fosse una prerogativa esclusiva delle sinistre. Oggi accade il contrario: i violenti, i seminatori di zizzania, sono dall’altra parte. Le persone moderate, le forze politiche moderate e ragionevoli, mai sfodererebbero un simile linguaggio carico di odio e di dileggio dell’avversario, per giunta facendo affiggere sui pannelli del paese dei manifesti palesemente offensivi della dignità del Sindaco, che resta, fino a prova contraria, il massimo rappresentante istituzionale della nostra città, la cui onestà ed integrità morale e intellettuale non può essere messa in discussione.

Un conto è dibattere in Consiglio Comunale; un altro conto è dare in pasto all’opinione pubblica ruvese una persona il cui operato contra legem non è stato affatto provato da chi ha la competenza per farlo. La questione ha risvolti non solo politici ma di legge, e la legge prevede che la presentazione di un’istanza di decadenza non equivalga a sentenza di condanna. Elevarsi al rango di giudici preventivi, con l’aggravante della diffamazione a mezzo di pubblici manifesti, la dice lunga sul modo di interpretare il conflitto politico da parte della destra locale. Pubblicizzare presunti atti contrari alla legge prima che essa abbia fatto il suo corso non è un atteggiamento responsabile, civile e prudente. È caccia alle streghe.

In politica ci vogliono tatto, intelligenza, onestà intellettuale e morale, prudenza, rispetto delle persone e delle istituzioni, e tutto questo non fa parte del bagaglio culturale delle destre. I fatti parlano chiaro: sparare ad alzo zero, seminare discordia, giacché, come recita un’aria molto nota del “Barbiere di Siviglia” (Libretto: Cesare Sterbini):

«La calunnia è un venticello
Un’auretta assai gentile
Che insensibile, sottile,
Leggermente, dolcemente,
Incomincia, incomincia a sussurrar.
Piano, piano, terra terra,
Sottovoce, sibilando,
Va scorrendo, va scorrendo
Va ronzando, va ronzando
Nell’orecchie della gente
S’introduce, s’introduce destramente
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo
lo schiamazzo va crescendo,
Prende forza a poco a poco,
Vola già di loco in loco,
Sembra il tuono, la tempesta
Che nel sen della foresta
Va fischiando, brontolando,
E ti fa d’orror gelar.
Alla fin trabocca e scoppia, si propaga, si raddoppia,
E produce un’esplosione
Come un colpo di cannone,
Come un colpo di cannone,
Un tremuoto, un temporale,
Un tumulto generale
Che fa l’aria rimbombar.
E il meschino calunniato,
Avvilito, calpestato,
Sotto il pubblico flagello,
Per gran sorte va a crepar».

L’obiettivo, quindi, è questo: spargere un sentimento di diffidenza e sminuire la persona del Sindaco agli occhi dei ruvesi che, però, non sono degli ingenui. Quando si suonano le trombe con così grande clamore, siate ben certi che si tratta solo di rumore, non di musica. Il confronto politico deve avere ben altre caratteristiche, soprattutto deve essere civile e rispettoso. È ovviamente una facoltà delle forze politiche – di certe forze politiche – comportarsi diversamente, agitando i bastoni, ma ciò non produce niente di positivo per quelle forze, anzi ne rivela la debolezza contenutistica, nonché la crisi.

Siccome l’opposizione, dopo la riconferma del Prof. Chieco alla carica di Sindaco, è stata lungamente silente ed inoperosa, ad un certo punto, per non perdere il contatto con la sua base e avendo la necessità di apparire, di dire “noi esistiamo”, ha tirato fuori dal cilindro una questione che, per quanto ne sappiamo, non ha nessun fondamento. Riteniamo che sarà un flop.

Al Sindaco va la nostra solidarietà, augurandoci che certi politici ruvesi, manovrati da un Grande Vecchio, ne riscoprano il valore e l’alta funzione.

   Dott. Salvatore Bernocco

Ruvo Democratica e Cristiana

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