Poesia, il Tempo secondo Elisabetta Stragapede
Per Elisabetta Stragapede il tempo non è un concetto fisico che stabilisce la contemporaneità o l’ordine di una serie di eventi: non è lineare, ma circolare. Artefice delle vite, misura la storia, la memoria e la bellezza.
Una concezione espressa ne “La misura del tempo”, la prima silloge di poesie della nostra, edite dalla coratina Secop nella collana Start, presentata con un reading giovedì scorso all’ombra dei tigli di Corso Cavour 46, nella piazzetta antistante la Libreria L’Agorà-Bottega delle Nuvole a Ruvo di Puglia, la città che diede i natali alla poetessa Biagia Marniti.
Stragapede ha conversato con lo scrittore Pasquale Vitagliano sulla poesia che lei sottopone a un labor limae: ogni parola di una poesia nasce da una profonda elaborazione e da una lunga ricerca tesa a trovare la parola che deve esprimere con esattezza l’emozione, l’impressione, il mondo interiore di chi scrive in quel momento. Lei. Una volta sulla carta, non deve essere più riscritta: in caso contrario, essa non esprimerebbe più quel sentimento, quell’emozione.
Leggerezza e profondità attraversano le rime di Stragapede (“A Carlo”, “Angelina”, “I piedi dell’acrobata”). La poetessa, pur preferendo una declamazione pura e classica della poesia, non disdegna i poetry slam, le poesie performative purché ricchi di contenuti.
In qualsiasi abito si mostri al pubblico, la poesia sta rivivendo una stagione florida e lo testimoniano Notti Bianche, reading, poetry slam in tutta la penisola e in Europa. Una grande soddisfazione per Raffaella Leone, delle pubbliche relazioni della Secop che cura molte collane dedicate alla poesia.
L’incontro letterario è stato il primo della rassegna “Libri fuori dagli scaffali” a cura dell’Associazione Culturale “Calliope/Presidio del libro” in collaborazione con l’Associazione culturale “in-folio” di cui Stragapede è presidentessa.
Per i prossimi appuntamenti, consultare il programma e la pagina Facebook “Evoluzioni”.