PILLOLE RUVESI n.26: LA DIATRIBA DELLA ROGLIOSA
Tra le vie più rinomate del centro storico cittadino vi è Via della Rogliosa, recentemente modificata in Via Rigliosa. Al di là del nome che spiegheremo nelle righe successive, la particolarità di questa particolare via sta nella devozione del quartiere per la Madonna lì raffigurata. Il dipinto della Madonna, eseguito su piastrelle in ceramica, fu posto il 12 luglio 2008 prendendo il nome proprio dalla via.
Ma cosa vuol dire rogliosa?
A tal proposito, molte sono le ipotesi. Secondo alcuni, la via deve il suo nome alla evoluzione del termine dialettale ruvese arregnò, in riferimento alla stretta vicinanza dei balconi che si affacciano lungo entrambi i lati della viuzza.
Altre ricerche hanno portato a scoprire che la Platea dell’Arciconfraternita del Carmine dimostri l’esistenza in quella via di una cappella dedicata proprio alla Madonna. Ma è davvero così?
Secondo gli studi dello storico ruvese Nicola Stragapede, si tratterebbe in realtà di un falso storico. Non è mai esistita una chiesa lì, né tanto meno una Madonna avente il nome di Rogliosa. Quello che dal 2008 vediamo affisso nella via, è un’immagine sacra bizantina. «Quelle Madonne», dice Stragapede in una lettera al Comune e alla Sovrintendenza, «sono molto diffuse, specialmente in Puglia, perché i Bizantini, nel tentativo di riappropriarsi dell’Impero Romano d’Occidente, occuparono per lungo tempo il Meridione. Queste venivano ripetute dai pittori nei loro vari comuni, morivo per cui se ne trovano molte simili».
A questo punto anche il termine dialettale rigliosa, secondo Stragapede, è una derivazione di rigogliosa, dal momento in cui non si attesta nessuna esistenza nella religione di qualche Madonna avente questo nome, né tanto meno è un termine presente nel vocabolario italiano e dialettale ruvese.
Comunque, a prescindere da questi dibattiti storici ancora forti, la devozione per la Madonna della Rogliosa rimane altrettanto salda e ogni 10 luglio si ripropone come festa rionale.