Cronaca

"Non c'è più rispetto, anche per i luoghi di culto!": i testimoni di Geova dopo l'atto vandalico ai danni della Sala del Regno

Non c’è più traccia delle scritte ingiuriose sui muri della Sala del Regno dei Testimoni di Geova, il modernissimo e curato Tempio che, nella notte tra il 23 e il 24 dicembre, è stato imbrattato da chi è privo di ogni senso etico.

La mattina del 24, alle 9.00, è stata fatta la sconcertante scoperta: bestemmie all’indirizzo di Jehovah, stelle a cinque punte e altri sordidi simboli sono stati cancellati da chi non sopportava di veder profanato il sacro nome. Perché i Testimoni curano il Tempio, la casa di Jehovah, con dedizione e amore. E vedere tre pareti (frontale, laterale e posteriore) vilipese in tal modo è stato un duro colpo.

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«E’ la prima volta che ci accade un episodio del genere e speriamo sia l’ultimo» racconta Nicola Lamura, prima dell’adunanza infrasettimanale del mercoledì. Sono tutti ben vestiti, sorridenti, ordinati, cordiali ma quando chiedo di parlarmi dell’atto vandalico si adombrano.

«Sarà il frutto di qualche bravata. Purtroppo non c’è più rispetto, anche per i luoghi di culto. Prima di Ognissanti, sono le chiese a essere oggetto di atti vandalici. Questa volta è toccato a noi» aggiunge Giambattista Fiore.

La Vigilanza Apulia sta intensificando i pattugliamenti ed è stata sporta denuncia ai Carabinieri, i quali stanno indagando sull’accaduto. Essi hanno affermato che, in quella notte, sono stati commessi in città numerosi atti vandalici. Come se, prima di immergersi nell’atmosfera natalizia, falsamente buonista a questo punto, fosse stato necessario dare sfogo alla rabbia. alla frustrazione accumulate scagliandosi contro i simboli della religione.

Intanto, molti cittadini si sono stretti intorno alla comunità religiosa, condannando duramente l’ atto vandalico.

Un gesto lodevole che stride con i comportamenti e gli atteggiamenti che molti hanno nei confronti di chi segue questa religione.

Citofonare, fermare i passanti per consegnare un opuscolo o per parlare di Jeovah sono azioni che rientrano nel proselitismo proprio di questa religione. I Testimoni di Geova non fanno altro che adempiere a un dovere religioso.

Capita, però, di vedere su qualche portone l’icona della Vergine Maria con la scritta “Questa casa è cristiana. Non sono ammessi Testimoni di Geova” o anche in una chiesa, tempo fa, era stato affisso un articolo che parlava di presunte scelleratezze a carico degli Anziani di Jeovah, di ex correligionari che tessevano racconti di controllo mentale e autoritarismo.

Ecco, il rispetto per chi professa un credo diverso dal proprio passa anche dal disconoscimento di simili atti  come propri di una società civile.

(La foto in evidenza è di Simone Petrone, la foto nell’articolo di Veronique Fracchiolla)

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