Cultura

MARIA PIA ROMANO: LA STORIA DI UNA SCRITTRICE LEGATA ALLA NOSTRA CITTA'

MARIA PIA ROMANO, nata a Benevento nel 1976, è iscritta all’Albo dei Giornalisti dal 2000. È una ruvese a tutti gli effetti dopo le nozze con Rocco. Scrive per testate regionali e nazionali e si occupa di comunicazione pubblica, uffici stampa ed organizzazione di eventi. Ha vinto una segnalazione in sezione Cultura al Premio “Michele Campione” Giornalista di Puglia, settima edizione 2010.
Ha all’attivo quattro raccolte di poesie, “Linfa” (LiberArs, 1998), “L’estraneo” (Manni, 2005), “Il funambolo sull’erba blu”, (Besa 2008) e “La settima stella” (Besa 2008) e il romanzo “Onde di Follia” (Besa 2006).
Ha ricevuto riconoscimenti in campo nazionale e internazionale per le sue poesie. I suoi libri sono inseriti nel Museo della Poesia di Perla Cacciaguerra a Cesa.
E’ stata tradotta da Amina Di Munno e Cassio Junqueira per il Festival della Letteratura Italiana in Brasile, estate 2011.
La Redazione di Ruvesi.it ha avuto l’opportunità di intervistarla personalmente.
La scrittrice ha con Ruvo un rapporto di “amore- odio”, dice, poi sostiene: “E’ una cittadina stupenda, ricca di peculiarità ed angoli affascinanti, con un Museo che dovrebbe diventare una tappa obbligata per i turisti in Puglia, una Cattedrale di rara bellezza, un Festival Jazz che è veramente magico. Mi ha conquistata con la sua semplicità, i suoi sapori antichi, la sua armonia pacata di atmosfere e tradizioni. Alla Città del Talos e all’Alta Murgia ho dedicato alcune sentite pagine nel mio romanzo “La cura dell’attesa”, che ha vinto quattro premi letterari nazionali ed è stato letto in tutta Italia”.
Poi aggiunge: “Eppure sento che Ruvo non è una città nella quale potrei vivere. Io vengo dal mare, da luoghi dove la gente ha il sorriso aperto e conosce le ore dell’attesa della prima alba d’Italia. A volte Ruvo diventa soffocante e stretta: un paese dove i ragazzi che sostano nelle vie del centro storico alle 22,40 possono essere rimproverati se fanno baccano, ma non devono essere offesi sui social network, nel nome di un perbenismo di facciata che è più simile all’isteria del bigottismo, che alla voglia di giustizia.
A Ruvo chi vuole proporre ed agire per movimentare le cose, viene isolato da chi crede di detenere il monopolio della saggezza.
A Ruvo molto si fa, ma ancora di più si potrebbe fare, se tutti uscissero dalla case e proclamassero a gran voce la bellezza della propria città, invece di andare a mangiare la pizza nel paese vicino.
Vi auguro di avere viali e teste più illuminate, perché l’armonia nasce dagli spazi in luce, che si dispongono ad accogliere l’altro senza pregiudizi. E di essere capaci di esaltare il patrimonio che avete, non solo nel giorno della Sagra del Cardoncello, ma in ogni stagione”.
Maria Pia ha iniziato la sua carriera scrivendo poesie, a quindici anni. Scriveva versi d’amore, introspettivi, straripanti di mare. Sono arrivati subito i premi letterari, le pubblicazioni. A diciannove anni ha iniziato a fare la giornalista e non ha mai smesso. “La scrittura – dice- è la mia vita: è una vocazione e una condanna. Ho una laurea in Ingegneria dei Materiali per Applicazioni biomediche e sono specializzata in comunicazione scientifica: ho capito presto che di libri non si vive, quindi ho i miei romanzi, le mie poesie e poi ho la mia professione”.
Tanti sono i ragazzi che vorrebbero intraprendere una carriera come la sua, con tanti sogni ed ambizioni: “Auguro ai giovani di ogni età di studiare, per acquisire quante più carte possibile da giocare nella vita perché il sapere incollato col post-it viene via con un soffio, ma la cultura graffia e conquista. Auguro loro di essere disposti a fare sacrifici, perché nessuno regala nulla. Di essere tenaci e non mollare, perché i sogni hanno bisogno di sudore per diventare progetti e poi essere trasformati in realtà.
Di amare Ruvo, perché lo merita e ha bisogno di ricevere amore per poter nutrire i suoi figli di splendore.
Di non dire più “A Ruvo non si fa niente”, ma di iniziare a fare, senza paura di essere giudicati, perché solo chi non si schiera non sarà mai criticato”.
Per quanto riguarda i suoi programmi, è appena uscita la terza edizione de L’anello inutile, edito da Besa, un romanzo fortunato, che è stato presentato anche a Ruvo nel maggio 2011. Ad aprile sarà impegnata in zona con le presentazioni di “Caro Ulivo, ti scrivo”, un libro di racconti edito da Il Raggio Verde: l’11 sarà a Bisceglie, il 18 a Ruvo nell’ambito di una serata letteraria con apericena organizzata da Pagine al Caffè presso l’ Oleificio Mazzone, a fine aprile ad Andria.
“E poi – aggiunge l’autrice- ho un nuovo romanzo che tra qualche mese arriverà in libreria, ma per ora non posso dire di più…”
Ringraziamo Maria Pia Romano per la piacevole intervista che ci ha concesso e le auguriamo tanta fortuna per la sua carriera tutta in ascesa.

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