Politica

LETTERA APERTA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA ALL’ON. DECARO

Nota di Rifondazione Comunista Ruvo.

On. Antonio Decaro,
leggiamo che oggi sarà a Ruvo per partecipare ad un incontro sul ruolo educativo delle parrocchie nella società e la loro collaborazione con le istituzioni per concorrere al bene comune. Se avrà tempo spieghi anche come per lei un europarlamentare può concorrere al bene comune e in che modo si inserisce in questo solco il suo voto favorevole al piano “Rearm Europe” di un paio di settimane fa al Parlamento Europeo, insieme ai parlamentari di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Potrà anche essere che la sua idea di “bene comune” coincida con l’ingrassare ulteriormente i profitti dell’industria bellica i cui padroni ancora non credono all’idea che stiano per piovere nelle loro tasche 800 miliardi di euro di soldi pubblici, ma lo spieghi dinanzi a chi dovrebbe avere come guida un Papa ormai stanco di ribadire che il mondo andrebbe disarmato, nelle parole e nei fatti delle scelte politiche. Noi non comprendiamo come questa sua scelta possa contribuire al nostro benessere, una popolazione del mezzogiorno d’Europa e d’Italia che sta già pagando le folli politiche europee da tre anni, impoverendosi sotto il peso di un’economia di guerra, schiacciata tra inflazione e attacco ai diritti sociali. Se le classi dominanti si affidano al riarmo e al bellicismo come ultima spiaggia per fronteggiare il tracollo dell’economia europea uccisa dalla grande finanza e dalle multinazionali, dal progressivo smantellamento dello Stato sociale e dalle politiche di austerità, non non ci stiamo e lei deve dirci da che parte sta.
Visto che, a quanto pare, i soldi in Europa ci sono, e alle storielle dell’austerità, dei vincoli di bilancio, dei patti di stabilità non ci crediamo più (infondo non ci abbiamo mai creduto) dovrebbe aver ben presente i tanti problemi che il popolo pugliese affronta ogni giorno e che attendono lo stanziamento di pochi miliardi per essere risolti. C’è la crisi idrica, con gli invasi dell’alta Puglia a secco in pieno inverno: si aspetta che i rubinetti delle nostre case rimangano a secco per far qualcosa? Dove sono gli investimenti in infrastrutture, per sistemi di irrigazione efficienti, per il riutilizzo delle acque reflue, i desalinatori, la manutenzione delle reti idriche? L’agricoltura è già in ginocchio e la crisi climatica galoppa mentre voi pensate alla guerra; c’è la sanità al collasso con le infinte liste d’attesa, il personale carente, i posti letto insufficienti, strutture e attrezzature inadeguate e tanta gente che rinuncia a curarsi o la fa altrove; c’è l’emergenza sociale, con la Puglia che è la regione con il più alto indice di povertà in Italia, dovuto a salari da fame, precarietà e inefficienza degli ammortizzatori sociali; c’è la crisi demografica con il crollo delle nascite e l’emigrazione giovanile che galoppa, specie nelle aree interne; c’è l’inquinamento, col territorio invaso dai rifiuti mentre il sistema della loro gestione è in mano ai privati, i cittadini pugliesi pagano la TARI più elevata d’Italia e non esiste una rete efficiente di impianti pubblici di smaltimento; c’è il trasporto pubblico inefficiente e la viabilità in alcuni casi ancora da terzo mondo con diverse zone del territorio ancora mal collegate e le città ingolfate dal traffico, con buona pace della mobilità sostenibile.
Questi sono i problemi più urgenti a cui porre un rapido rimedio, quelli della sua Puglia che probabilmente si candiderà a guidare, e che dovrebbe essere sua premura risolvere già attraverso il ruolo di europarlamentare, per concorrere al benessere di tutti e non a quello dei signori della guerra. Puglia che se lei conosce saprà che è terra di pace, accoglienza e cooperazione, una terra che è stata teatro di grandi lotte e movimenti di massa per il disarmo e la solidarietà tra i popoli e che si rifiuta di diventare terra di avamposto di nuovi conflitti, oltre che restare periferia abbandonata d’Europa. Se per voi siamo questo, non venga a chiederci la nostra fiducia tra qualche mese durante la corsa alla presidenza della Regione. Quella che state costruendo non è l’Europa che vogliamo, quello che state distruggendo è il futuro della nostra terra.

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