Religione

L'editoriale di "Luce e Vita On line": Quando l'amore chiama. Riflessioni a margine dell'uccisione di padre Jacques Hamel

Vito Bufi firma l’editoriale di “Luce e Vita On line”. Si parla dell’uccisione di Padre Jacques Hernel.
«Quando l’amore chiama, seguilo, anche attraverso le sue tante vie faticose e ripide». Questi bellissimi versi del poeta libanese Khalil Gibran continuano a riaffiorare alla mente ogni volta che ripenso alla morte violenta del sacerdote francese padre Jacques Hamel avvenuta lo scorso 26 luglio, durante un’irruzione in chiesa da parte di due giovani.
Padre Jacques aveva 86 anni: la sua scelta di continuare, nonostante l’età avanzata, ad essere a servizio come viceparroco in una parrocchia della sua Diocesi è ammirevole (il Codice di Diritto Canonico prevede la rinuncia all’incarico di parroco all’età di 75 anni, ma si rimane prete a servizio della gente fino alla fine della propria vita).
Ho anche pensato che, proprio nei giorni precedenti la sua morte, padre Jacques aveva proclamato durante la messa (la prima lettura del mercoledì della XVI settimana del tempo ordinario) le parole che Dio aveva rivolto al profeta Geremia: «Va’ da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò. Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca» (cfr. Ger 1,1.4-10).
Intravedo in questa morte i segni del martirio cristiano. I due giovani avevano l’intenzione malvagia di uccidere qualcuno in chiesa (sembra che uno di loro avesse confidato agli amici la volontà di assalire un luogo sacro) e hanno scelto volontariamente un prete. Padre Jacques, da parte sua, aveva risposto alla chiamata a seguire l’Amore, Gesù, e sapeva bene che le vie da percorrere durante il suo servizio di sacerdote sarebbero state spesso faticose e ripide. Era anche consapevole che essere profeta di Dio, proprio come era successo a Geremia, significava parlare di pace, di misericordia, di perdono, di comunione, di amore fraterno e che tutto questo avrebbe potuto infastidire qualcuno.
E così il sangue di Gesù si è mischiato con quello dell’anziano sacerdote, lo stesso sangue offerto ogni giorno nel sacrificio eucaristico della messa. Sono più di duemila anni che il sangue di Cristo continua ad essere versato per la salvezza dell’umanità; sono gli stessi anni durante i quali una lunga schiera di uomini e donne cristiani, consacrati e laici, vengono uccisi per la fede in Dio professata e vissuta.
Mi ritornano di nuovo in mente alcune parole di Gibran: «L’amore come vi incorona, allo stesso modo può crocifiggervi».
La crocifissione di Gesù non è stata inutile: la sua vita e la sua morte sono state offerte per amore dell’umanità. Lo sapeva bene anche padre Jacques che «nessuno ha un amore più grande di colui che dà la vita per i propri amici» (Gv 15,13): per questo, così come la sua esistenza è stata un grande dono per la gente che lo ha incontrato, così pure la sua morte è sicuramente un seme fecondo nel cuore del mondo cristiano che porterà frutti buoni di pace e di misericordia.
Le circostanze hanno voluto che l’uccisione del sacerdote avvenisse mentre i giovani del mondo si radunavano a Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù. Ecco, il seme di quel martirio è stato piantato proprio nei loro cuori. Lo ha ribadito con fermezza Papa Francesco nel discorso inaugurale del 28 luglio scorso: «Conoscendo la passione che voi giovani mettete nella missione, oso ripetere: la misericordia ha sempre il volto giovane. Perché un cuore misericordioso ha il coraggio di lasciare le comodità; un cuore misericordioso sa andare incontro agli altri, riesce ad abbracciare tutti… Dire misericordia insieme a voi, è dire opportunità, è dire domani, è dire impegno, è dire fiducia, è dire apertura, ospitalità, compassione, è dire sogni. E quando il cuore è aperto e capace di sognare c’è posto per la misericordia, c’è posto per carezzare quelli che soffrono, c’è posto per mettersi accanto a quelli che non hanno pace nel cuore o mancano del necessario per vivere, o mancano della cosa più bella: la fede».
Grazie, padre Jacques: i tuoi sogni di prete innamorato di Gesù possano diventare realtà nel cuore di tutti coloro che credono che la misericordia è l’altra faccia dell’amore. E la tua morte porti frutti buoni di pace e di riconciliazione nel cuore del mondo.

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