L’ARTIGIANATO RUVESE ARRIVA A BERLINO E MONACO CON “CHIARULLI MODA”
Si è conclusa da poco più di una settimana la duplice avventura all’estero di Chiarulli Moda, il brand interamente made in Ruvo, specializzato nella realizzazione di capispalla da donna.
Per il secondo anno consecutivo l’azienda ruvese ha esposto la sua collezione, con seguiti abbastanza rilevanti, al “Premium International Fashion Trade Show di Berlino” e al “Supreme di Monaco di Baviera“.
Si tratta di due famose manifestazioni fieristiche internazionali che si svolgono a breve distanza temporale l’una dall’altra e che sono un forte polo d’attrazione per espositori e addetti ai lavori provenienti da ogni dove.
Chiarulli Moda è orgoglio non solo ruvese, ma della Puglia tutta, essendo stato l’unico espositore pugliese, operante nel settore dei coprispalla femminili, ad aver avuto la fortuna di dar sfoggio di sé in un contesto sovranazionale così prestigioso.
O forse dovremmo dire il merito?
In effetti, la qualità è il cruccio ineludibile della famiglia Chiarulli che, da 40 anni suonati ormai, realizza capi sartoriali utilizzando soltanto materiali di prima scelta (lana vergine, lana alpaca, cachemire,…) prodotti essenzialmente in Italia.
Il debutto nel mondo della moda per la famiglia Chiarulli, nel lontano 1978, è silente. Si lavora, nella realizzazione di capispalla maschili, all’ombra di brands di settore molto famosi, mettendo a punto solo talune fasi della lavorazione, come anelli di una lunga catena che poi le case madri ricomponevano.
Il salto di qualità avviene nel 2015, quando Antonio e Nicola, forti dell’esperienza e professionalità acquisite dai genitori, realizzano il sogno nel cassetto di tutta una vita: diventare finalmente grandi!
Nasce così l’ambizioso progetto che prende il nome dalla omonima famiglia, “Chiarulli Moda”, con il precipuo intento di non far tramontare l’artigianato italiano di qualità.
“All’inizio è stata dura! Non avevamo collaboratori, né venditori” – racconta Nicola Chiarulli.
“Ho messo allora dei campioni della nostra collezione in valigia e sono partito, così, all’arrembaggio, girando senza meta per Italia e poi all’estero, in Austria e Germania, sperando di trovare consensi.
Non sono mancate le porte in faccia finché il prodotto ha iniziato pian piano a prendere piede e così sono arrivati i primi ordini e le prime collaborazioni con agenti soprattutto tedeschi che, nel tempo, si sono rivelate molto proficue.
Oggi puntiamo molto sulla esportazione e per il prossimo futuro l’obiettivo è quello di riuscire ad imbastire collaborazioni importanti con i mercati asiatici ed americani”.