Amministrative

La spinta energica di Chieco: “C’è un futuro da abitare e lo faremo insieme”

Un treno in corsa con tante stazioni da visitare per continuare a costruire il futuro da abitare. Potrebbe essere questa la similitudine più calzante per rispecchiare il pensiero di Chieco nella sua prima uscita ufficiale di questa campagna elettorale.

Parla da candidato sindaco che, di fatto, non ha tolto la fascia da sindaco e non vorrebbe togliersela perchè c’è tanto da fare per completare la sua visione di città. E’ un Chieco diverso rispetto a cinque anni fa. La scena è completamente sua anche quando gli altri parlano: tutti alla ricerca dello sguardo e del cenno d’intesa con il fulcro della coalizione.

Un centrosinistra rinnovato, cambiato che trova attorno a lui la figura del “lider maximo”. Una nuova fase del rapporto tra Chieco e la città protesa a cercare un coinvolgimento anche empatico con essa. Esulta come Jorginho alla finale degli Europei quando la più giovane sul palco, Fatna Dakir 22 anni, parla del cambiamento all’interno del PD: “Adesso ci sono i giovani” e lui scarica l’adrenalina per sottolineare la felicità della trasformazione compiuta. Trasformare la politica locale, mentre la sua visione di città prende piede: è senz’altro una sfumatura importante dell’azione di Chieco in queste cinque anni.

Non parla di avversari, non li cita mai ma ha chi puntare: li chiama per nome, prima dell’affondo. Sono Irene, Pina e Francesco (ndr Turturo, Picciarelli e Summo) ai quali, se Scardigno aveva aperto le porte in apertura, Chieco chiude persiane e finestre nei loro confronti. L’emozione c’è, è palpabile. Sente l’affetto della famiglia presente tra il pubblico e forte sostenitrice della sua azione, avverte l’energia giusta da coloro i quali si presentano sul palco.

“E’ una serata emozionante e siete in tanti nonostante la tanta durata. Un momento bello e particolare. E’ l’occasione di immaginare il nostro futuro. Rendervi partecipi di un pensiero che si è consolidato sentendo le esperienze qui sul palco”, afferma in apertura e poi ancora: “E’ il rumore della foresta che cresce. C’erano tanti intoppi all’inizio, interessi parassitari”. Ringrazia PD, Sinistra Ruvese e Movimento Schittulli che c’erano e ci saranno anche in questa fase. “Ho visto tanti amici e amiche ed è da loro che ho sentito la spinta per ricandirmi. La mia candidatura non era scontata”.

Parte poi dai ringraziamenti verso chi lo ha sostenuto nome per nome, dai consiglieri agli assessori: “Dare a ciascun consigliere un compito ben preciso “e vorrò rifarlo anche nella prossima amministrazione. Così facendo ci si dividono anche le responsabilità perché, dice, né io né nessun altro ha le spalle troppo grandi per sostenere tutte le tematiche”. Parla anche di coloro che “si sono persi per strada” perché hanno avuto “una concezione diversa della gestione del potere”. Dunque li ringrazia anche per l’aiuto nella difficile gestione iniziale del bilancio “di cui ora ne possiamo finalmente parlare al passato”. Poi parla di sé, della sua provenienza socialista e del legame che lo unisce ai giovani di rifondazione comunista. La sua è una coalizione che, dice, nella sua diversità è unita da valori di solidarietà, ascolto, di capacità di mettere in atto azioni di Welfare “noi siamo diversi dice, e così andiamo avanti!”

Poi ringrazia la sua Giunta: “Risolvere i problemi non è facile, eppure siamo arrivati qui. Per amare una città non è necessario abitarci una città la si ama perché lì si lavora, lì si produce, lì si dialoga coi cittadini che chiedono di risolvere problemi e lo si fa con piacere e le facoltà. La professionalità di questi e, dunque, il coinvolgimento di una giunta più tecnica, ha permesso di superare problemi difficili ereditati e permetterà, per una prossima Giunta, di coinvolgere assessori che sono espressione dei movimenti politici che hanno sostenuto questa amministrazione, così da ridare alla politica la centralità che merita”. E’ questo l’obiettivo che Chieco vuole raggiungere con le prossime elezioni.

“Abbiamo la necessità di prendere il testimone e portarlo per le vie che abbiamo tracciato in questi anni” e qui cita i vari progetti in campo: dall’illuminazione pubblica all’ostello che ospiterà i viandanti della via Francigena, “ma bisogna fare meglio di quello che si è fatto”. Parla perciò di una città pulita e per farlo occorre fare investimenti sulle persone questo perché “il primo attore responsabile del decoro e del funzionamento della città è il singolo cittadino”. E qui fa riferimento a chi getta per strada i rifiuti “li voglio guardare in faccia, portare la multa a casa loro”. E poi cita le strisce blu e il loro ridimensionamento entro due anni, quando terminerà la concessione e poi il centro storico con l’obiettivo di ridargli centralità e di assicurare parcheggio ai suoi residenti: “Tanti traguardi e possibilità per i prossimi 5 anni – e aggiunge – sarà una campagna elettorale bella e intensa: la facciamo senza parole offensive, parlando di fatti, di futuro da cogliere e da realizzare. C’è una città capace di farlo e insieme saremo più forti”.

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