Cultura

La semplice potenza di "Suoni del Concilio" incanta nel segno della Pace

La Cattedrale di Ruvo di Puglia è «lo spazio d’arte che diventa spazio per l’arte», è lo spazio che ha annullato, ieri, i confini del tempo trasportando il pubblico nel Cinquecento, nel tratto di tempo che va dal V° Concilio Lateranense del 1512 al Concilio di Trento del 1545, dove furono ridefiniti i dogmi della cristianità e fu riformato il corpo ecclesiastico fino al 1962, influenzando anche l’arte e la musica sacra.

Questo salto temporale è avvenuto con il concerto “Suoni del Concilio”, eseguito dalla Cappella Musicale Corradiana e inserito nel prestigioso Festival “Anima Mea – Musiche, Mondi, Memorie”, dedicato alla musica antica e inserito nella Rete dei Festival di Musica d’Arte “Orfeo Futuro”. Un appuntamento prezioso inserito nel programma natalizio dell’Assessorato alla Cultura di Ruvo di Puglia “Evoluzioni”.

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Dal Te Deum di Costanzo Festa al Dixit Dominus di Tomas Luis de Victoria, il percorso musicale del Cinquecento romano che parte, appunto, da Festa sino a Pierluigi da Palestrina e alla sua Scuola, rispettosa dei canoni tridentini imposti alla musica sacra, è stato affidato alle voci purissime dei venti coristi diretti dal M° Antonio Magarelli il cui mottetto a 4 voci, Non nobis Domine, ha introdotto il concerto.

Le luci cangianti che illuminavano l’abside, la penombra nella quale era immersa la Cattedrale e la processione iniziale dei coristi che ha percorso le due navate laterali per confluire sull’altare, cuore di ogni edificio sacro, hanno potenziato la bellezza e la sacralità delle esecuzioni eseguite a cappella.

La Toccata dell’Ottavo Tuono di Paolo Quagliati è stata eseguita al clavicembalo da Gaetano Magarelli che ha accompagnato, insieme al direttore artistico del Festival, Gioacchino de Padova, alla viola da gamba, la meravigliosa esecuzione del soprano Annamaria Bellocchio nel mottetto per canto e basso continuo Veni in hortum meum di Giovanni B. Nanino.

Le voci dei coristi hanno disegnato le volte, le navate, i decori di tutte le chiese, di tutti i Salmi come il Sicut cervus del Palestrina, celeberrimo mottetto a 4 voci.

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L’Adeste fideles è stato il saluto gioioso con cui la Cappella Musicale Corradiana ha ringraziato il pubblico.

Ai piedi del clavicembalo, piccola Luce di grande potenza, un lume contenente la fiamma di Betlemme, giunta a Ruvo di Puglia domenica mattina grazie al Gruppo Agesci Scout Ruvo 1.

L’ha deposta l’Assessora alla Cultura Monica Filograno, prima del concerto, quale messaggio di pace e speranza per i siriani, per i bimbi di Aleppo e per i bimbi di tutto il mondo. Un messaggio di pace che la musica, come tutte le arti, contribuiscono ad amplificare.

(Foto di Veronique Fracchiolla)

 

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