Cultura

“La melodia, la ricerca e la follia” per il sogno di giovani talenti, nel nome di Antonio Summo. Concerto intenso

Ad Antonino. Ad Antonio Summo, giovane trombettista sognatore, vittima del disastro ferroviario del 12 luglio 2016 sulla tratta Corato-Andria, è stato dedicato il concerto della sua band, l’Apulia Junior Band, diretta dal Maestro Pino Caldarola, insieme al Bembé Percussion Ensemble Dynamai, diretto dal Maestro Tommaso Scarimbolo.

Quel concerto che un acquazzone interruppe, subito dopo le prime note, domenica 3 settembre, primo giorno del Talos Festival Anteprima. Non prima, tuttavia, delle riflessioni del Maestro Pino Minafra e del sindaco Pasquale Chieco. Pensieri ribaditi anche ieri sera, al cospetto della Cattedrale di Ruvo di Puglia, all’ombra della quale, venticinque anni fa, nacque un progetto legato alla tradizione e innovazione, un progetto dedicato alla “melodia, alla ricerca e alla follia”.

«Il concerto è frutto di un progetto che ha messo in sinergia due laboratori musicali, – quello di Pino Caldarola e quello di Tommaso Scarimbolo – progetti tesi a diffondere la cultura musicale tra i giovani. Il sogno di Antonino si è interrotto quel giorno» spiega il Maestro Minafra. Sogno interrotto “momentaneamente” perché proseguirà con due ragazzi, dei rispettivi laboratori, ai quali «sarà attribuita una piccola borsa di studio, simbolica, che consentirà a chi ha talento, ma è ostacolato da difficoltà economiche, a percorrere con serenità questa via». Perché i sogni sono per sempre e quello di Antonino sarà sempre vivo.

Il Maestro Caldarola presenta la sua giovane band, di cui Antonio faceva parte, nata quattro anni fa in seno all’Associazione Apulia Musica e Tradizioni, per perpetuare la tradizione bandistica tra i più giovani. «Ricordo con piacere quando i ragazzi suonarono, per la prima volta, col trombettista Michele Lomuto. Poi, suonare in banda, suonare in un’orchestra, suonare uno strumento, in generale, significa coltivare sentimenti gentili, educare all’etica del lavoro, educare alla convivenza civile. Non tutti diventeranno musicisti professionisti, ma di sicuro saranno brave persone» afferma Caldarola.

Si dà inizio, quindi, al concerto: in prima fila, Gina e Nicola Summo, i genitori di Antonio.

L’Apulia’s Junior Band, sotto la direzione del Maestro Caldarola, esegue un repertorio vasto, pedagogico, che spazia dal classico al contemporaneo e si concede all’improvvisazione: siamo sempre nell’ambito del Talos Festival. Quello stesso repertorio che ha incantato il pubblico al County Wandering Festival, a Mako, in Ungheria, lo scorso agosto. Da Mozart a Bacharach, dalle musiche tradizionali europee ai Beatles sino a Morricone. Segue poi l’Ensemble diretto dal Maestro Tommaso Scarimbolo, preceduto da un breve discorso dedicato alla bella energia, sprigionata da questa musica, da parte dell’assessora alla Cultura Monica Filograno, battezzata scherzosamente da Minafra «Spillicchio», per la sua verve e dinamicità nello svolgere il proprio ruolo.

Tre brani eseguiti da tre formazioni interne che suonano diversi strumenti musicali: accanto alla marimba, troneggiante al centro del sagrato, al vibrafono, ai tamburi, alle campane, campanacci e piatti spiccano strumenti “handmade”, creati dagli stessi allievi della Scuola Musicale e di Arti Performative Bembé, con scale, secchi colmi d’acqua, plexigas, taniche di plastica, bottiglie: perché tutto produce suono, tutto è musica.

Ogni formazione esegue un brano dedicato, rispettivamente, ai tre leitmotiv del Talos Festival, “la melodia, la ricerca e la follia”, ma l’intero repertorio dell’Ensemble di Scarimbolo è ispirato al continuo fluire della vita: un percorso che nasce dal Caos primordiale, fatto di palloncini colorati che, come uccelli, guizzano nell’aria, di suoni ancestrali. Ritmi impetuosi che si armonizzano con melodie, perché dopo la tempesta, c’è il sereno, «le difficoltà non devono mai ostacolarci, ma devono essere da stimolo per andare avanti» spiega Scarimbolo.

(L’articolo prosegue dopo la photo gallery)

“Rhythm and soul”, composto dal Maestro Caldarola, è un brano che vede come protagoniste principali le percussioni, ed è eseguito dalla Band e dall’Ensemble.  Esplosione di vita che confluisce, in seguito, in “Dynamai – Io posso”, brano del Maestro Scarimbolo, scritto dal Maestro Caldarola: spiriti diversi e contrastanti che hanno trovato nella musica una felice complementarità. Infine, le due formazioni omaggiano Pino Minafra con “Pinocchio”.

Prima del grande e “folle” finale, il sindaco Pasquale Chieco ricorda come sarà sempre obiettivo dell’Amministrazione profondere energie per il Talos Festival, un “unicum” che è espressione di cultura. «Siamo la città della Musica e ricordo che sabato prossimo, 16 settembre, la nostra città ospiterà un grande evento, “1000 voci per Amatrice”. Investiremo sempre nella vera cultura».

E poi via alla folle musica, alla musica amata da un giovane trombettista. «Tutto per Antonino» dice il Maestro Caldarola, guardando Nicola e Gina, con la mano sul cuore.

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