LA LETTERA DELLE PARTITE IVA AL PRESIDENTE CONTE
L’emergenza Coronavirus sta mettendo in difficoltà tantissimi, a partire dalle “partite iva” costrette, ovviamente, a restare chiuse ma a dover far fronte ai diversi pagamenti imposti dalle scadenze.
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Pasquale Tedone, titolare di un’autoscuola a Ruvo di Puglia e di un gruppo di autoscuole della “Confedertaai”:
“Carissimo Presidente Conte,
questi 600 euro che hai destinato per le partite iva, a mio parere li puoi devolvere direttamente agli ospedali, perché a loro servono di più.
Magari tanti 600 euro messi insieme possono servire per comprare qualche macchinario per salvare la vita a qualcuno e così almeno la nostra frustrazione sarà ricompensata dalla gioia di una buona azione.
Mi sento molto deluso nel sapere che valiamo molto meno di un immigrato al quale diamo la dovuta e doverosa assistenza, oppure di un disoccupato che percepisce il reddito di cittadinanza, risorsa sempre presa da chi produce.
Noi p.iva continueremo a lavorare fino alla morte, in considerazione del fatto che neanche una pensione degna ci toccherà alla fine della nostra attività lavorativa.
Ma non fa niente, noi siamo combattenti e siamo abituati a stare in trincea e soprattutto siamo abituati a contare solo ed esclusivamente su noi stessi“.