Attualità

La battaglia di Ruvo, 22-23 febbraio 1503

Pubblichiamo uno scritto dello studioso Vito Ricci, riguardante la “Battaglia di Ruvo” del 22 e 23 febbraio 1503!

All’inizio del XV secolo la dinastia aragonese subentrò a quella angioina nel Regno di Sicilia. Alla fine del Quattrocento secolo i sovrani di Francia e Spagna, approfittando della debolezza degli ultimi re aragonesi, si accordarono per spartirsi il Mezzogiorno italiano; entrambe le potenze dell’epoca potevano vantare pretese al trono di Napoli per lontane parentele. Gli accordi stipulati non furono rispettati e ne seguirono quelle che sono note come guerre d’Italia tra il 1494 e il 1498 e tra il 1499 e il 1504.

            Durante la seconda guerra d’Italia Ruvo era una piazzaforte occupata dai francesi e dal castello partirono i 13 cavalieri transalpini che affrontarono altrettanti cavalieri italiani (sotto la protezione spagnola) nella famosa Disfida di Barletta (13 febbraio 1503). Dieci giorni dopo questo scontro cavalleresco, tra il 22 e il 23 febbraio, fu combattuta la battaglia di Ruvo tra le truppe spagnole, più numerose, guidate da Consalvo di Cordova, El Gran Capitan, e Diego Mendoza e quelle francesi guidate da Jacques de la Palisse, viceré degli Abruzzi. Gli Spagnoli, saputo che Louigi d’Armagnac, duca di Nemour, aveva lasciato Ruvo con molti uomini per sedare una rivolta a Castellaneta, assaltarono Ruvo e dopo 7 ore di assedio Consalvo di Cordova con l’artiglieria, composta da quattro cannoni e sette falconetti, riuscì ad aprire una breccia nelle forti mura. Gli Spagnoli entrarono in città e la saccheggiarono, irritati dalla strenua resistenza dei Francesi, e il La Palisse fu catturato assieme a molti soldati che furono inviati a Barletta. Ruvo aveva subito la sua terza espugnazione dopo quella ad opera di Ruggero II nel 1129 e quella di Roberto di Sanseverino del 1343.

            Ancora all’inizio del Cinquecento il castello di Ruvo era descritto dal Cantalicio, nell’opera dedicata a Consalvo di Cordova, come fortissima castra Rubis. Dopo l’assedio del 1503 le mura cittadine furono rinforzate: nel 1516 furono rifatti alcuni tratti di mura, in particolare nell’attuale via Rosario, con la realizzazione dei torrioni ancora esistenti.

            A fine XIX secolo rimuovendo un vecchio muro del castello fu ritrovato un tesoretto di monete d’oro francesi dell’epoca di Luigi XII (1498-1515), molto probabilmente nascosto dai soldati transalpini durante l’assedio delle truppe di Consalvo di Cordova. Gli Spagnoli vinsero la guerra contro i Francesi e si aprirono così le porte del Viceregno nel Mezzogiorno italiano.

 
Didascalie immagini:
Jacques de La Palice sotto le mura di Ruvo in un’illustrazione del XIX secolo (René de Moraine, Antiche stampe francesi)
Busto di Jacques de la Palice, Versailles, Musée des châteaux de Versailles et Trianon, Galerie des Batailles.
Busto di Consalvo di Cordova
 

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