Cultura

TRA PENSIERI E RICORDI. PARLA DANIEL PENNAC

Registrato il sold out, ieri, al Teatro Comunale per l’incontro teatrale con lo scrittore francese Daniel Pennac e la Compagniemia, in ricorrenza della Giornata Mondiale dei diritti dei bambini.

Prima dello spettacolo, Pennac si è concesso per una nostra intervista, insieme a TeleRegione e Rai.

Un’intervista sentita emotivamente da parte dello scrittore che non ha potuto fare a meno di rivolgere un pensiero ai bambini di strada, a quelli sparsi nelle acque mediterranee, a quelli che, in cerca di una speranza, resistono o muoiono al freddo bielorusso, al confine con la Polonia.

Molti i momenti di silenzio e di riflessione per lo scrittore, “Ma i bambini non hanno bisogno del mio silenzio – dice – hanno bisogno del  mio incoraggiamento e del pensiero di un’infanzia, quella dei bambini alla frontiera, che è diversa da quella di altri bambini più sereni, che possono giocare a calcio ad esempio“.

Ho passato trent’anni della mia vita con bambini con difficoltà scolastiche; poi sono diventanti adulti ma questa sera, alle sette e trenta, penso soprattutto ai bambini alla frontiera polacca“.

Poi i ricordi. Nato a Casablanca, gli si chiede quali siano i ricordi legati alla sua di infanzia, invece, nel Marocco degli anni Quaranta.

Sono nato a Casablanca ma non ho nessun ricordo – dice il professore – perché sono partito a tre mesi per il Gibuti (ndr paese confinante con la Somalia). Lì ho qualche ricordo. Con le bambine del posto cucinavamo le uova sulla pietra, al caldo sole della Somalia. Avevo 4-5 anni. Parlavo le lingue locali come l’Afar e l’Issa. Dopo 7-8 anni ero all’attuale Vietnam e lì giocavo con i bambini per strada e parlavo il vietnamita. Oggi mi dispiace di aver totalmente dimenticato queste lingue. Adesso tutti questi bambini con cui giocavo sono vecchi come me”, ironizza.

E’ la volta dello spettacolo che di lì a poco Pennac ha reso indimenticabile per chi era presente. E poi Ruvo e il Teatro Comunale.

Questo teatro è simile a uno di Parigi che pochi conoscono. Questo è bello, con un palcoscenico grande profondo. Non a caso il direttore si chiama Michelangelo“.

Quest’ultimo, Michelangelo Campanale, direttore artistico del Teatro Comunale di Ruvo di Puglia, si dice essere contento di aver avuto Pennac a teatro: “Vuol dire avere l’emblema di chi ha uno sguardo diretto all’infanzia che, dislessico, ha dedicato il suo primo libro ai bambini – dice – Il nostro teatro nasce per avere uno sguardo sempre vicino ai bambini, cercando di portare insieme tutti gli altri“.

Gli appuntamenti successivi, sempre celebranti la Giornata mondiale dei diritti dei bambini, si protraggono nella giornata odierna con “La storia di Hansel e Gretel” alle 18:30, che festeggia le sue ben 500 repliche. E’ lo stesso spettacolo facente parte del repertorio del Teatro Crest di Taranto, pluripremiato nel panorama nazionale del Teatro Ragazzi.

 

Fonte foto: Teatro Comunale di Ruvo di Puglia Facebook

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