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IL SENSO DI RESPONSABILITÀ PIÙ FORTE DELLA PAURA: IL RACCONTO DEL RUVESE VINCENZO ADESSI

La paura di essere lontani da casa, l’amore per la famiglia, il senso di responsabilità. Queste sono le emozioni che i tanti ruvesi “fuori porta” provano quotidianamente, soprattutto in questi giorni difficili per molti, ma che vanno affrontati con forza e speranza.

Vincenzo Adessi è uno di questi: vive a Taranto da circa tre mesi e frequenta un corso di formazione in attesa di passare in servizio permanente nell’Areonautica Militare. Dopo questa esperienza proseguirà il suo percorso in divisa a Caserta, per continuare la specializzazione. Attualmente, a causa dell’emergenza, è stato “costretto” a rientrare a casa, in attesa di ulteriori disposizioni.

Ho vissuto Taranto i primi giorni dell’em e fortunatamente – ci scrive Vincenzo – la gente rispetta le direttive e il decreto del Presidente del Consiglio. Ci sono pochissime persone in giro. I pochi che escono lo fanno per lavoro e necessità, evitando spostamenti inutili“.

Già alcuni reparti dell’Areonautica – continua il ruvese – sono impegnati. Qui a Taranto c’è la remota possibilità di essere impegnati in eventuali emergenze presso l’ospedale o comunque all’interno della stessa città. Noi, in ogni caso, siamo sempre pronti al servizio e faremo qualsiasi cosa necessaria per la collettività. In caserma abbiamo gestito questa situazione come deve essere trattata, rispettando tutte le regole imposte, anche se non è stato per nulla semplice”.

La mancanza dei propri cari, quando si è distanti da casa, si compensa all’amore che si prova per gli stessi e alla passione per il proprio lavoro.

Ma allo stesso tempo, la distanza dalla propria passione e dal proprio lavoro, lascia un vuoto profondo. Il sapere di essere al servizio di una collettività aiuta a sentirsi meno soli. Ed è questo quello che Vincenzo, in questi giorni, continua a provare. La fortuna di essere a casa, ma la lontananza dalla propria passione, che è, di fatto, linfa vitale.

Casa è casa. Sono abituato, ormai, a vivere a distanza e non vi nascondo che, in un primo momento, sapere di essere lontano da casa nei primi giorni dell’emergenza mi ha fatto sicuramente paura – dichiara Vincenzo – ma il mettermi al servizio del prossimo e della nazione mi ha dato coraggio. Ora, invece, sono costretto a stare a casa e la caserma, i miei amici e la mia quotidianità mi manca più che mai. Sono certo che uniti ne usciremo più forti di prima“.

Il consiglio che mi sento di dare ai ruvesi – conclude – è quello di restare a casa. Non rispettando queste norme ne andrebbe di mezzo la salute di tutti, senza alcuna distinzione d’età. Vorrei che questo messaggio fosse esteso anche a chi non ha la possibilità di usufruire delle notizie dal web, perché si tratta di raccomandazioni davvero importanti. 

Si tratta di un piccolo sacrificio che dobbiamo fare tutti insieme, ma sono certo che ce la faremo. E poi, noi ruvesi siamo tosti“.

 

 

 

 

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