Religione

Il Messaggio del vescovo Domenico Cornacchia

Grazie all’evangelista Luca conosciamo il nome della fanciulla di Nazareth scelta da Dio per essere la madre del suo Figlio

Gesù: «La vergine si chiamava Maria» (Lc 1,27).
La Chiesa universale, poi, nel corso dei secoli, ha associato al dolce nome di Maria tanti appellativi che pian piano sono entrati a far parte delle bellissime litanie lauretane (così chiamate perché recitate spesso nel Santuario di Loreto).
Anche la nostra Chiesa Diocesana ha attribuito nel tempo dei titoli particolari alla Madre di Gesù che confermano che la devozione mariana ha radici antiche e profonde nel cuore degli abitanti delle nostre città: Madonna dei Martiri, Madonna delle Grazie, Madonna di Corsignano, Madonna di Sovereto.

Ogni definizione esprime un aspetto particolare legato a questa donna bellissima che, con il suo «eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1, 38), ci insegna a mettere la nostra vita a disposizione del progetto di salvezza e di amore che Dio ha pensato per l’umanità.

Quest’anno, la gioiosa circostanza di dichiarare Molfetta “Civitas Mariae”, in occasione del 70° anniversario della proclamazione della Madonna dei Martiri a Compatrona della Città, mi ha permesso di riflettere su una delle invocazioni mariane presenti nelle litanie lauretane, “Maria Torre di Davide”, appellativo che più si avvicina a quello di Civitas.
Nella Sacra Scrittura c’è un riferimento alla torre di Davide (cfr. Cantico dei Cantici, cap. 4): era la fortezza che dominava Gerusalemme, dove si insediò il re Davide, dopo aver conquistato la città. Fu costruita per essere il simbolo del suo dominio e della sua potenza invincibile contro gli assalti del nemico.

La Vergine Maria viene invocata con questo titolo, Torre di Davide, perché Lei è inespugnabile, inviolabile, invincibile. Il male non è mai riuscito ad entrare nel suo cuore; la sua anima è stata sempre pura e immacolata.Pensiamo allora alle torri costruite nelle nostre città, simboli antichi per proteggere dai nemici le nostre popolazioni. Ebbene, la Vergine Maria è come una torre che ci difende dalle insidie del maligno, ci protegge dalle situazioni pericolose che minacciano la nostra vita, ci aiuta quando le sofferenze fisiche e spirituali prendono il sopravvento.

Invochiamo, perciò, il dolce nome di Maria, soprattutto in questo tempo di pandemia. Chiediamo alla Madonna di posare il suo sguardo di madre premurosa sulle nostre città, su ciascuno di noi, per proteggerci da tutto ciò che può insidiare il nostro cammino sulle strade del bene, dell’amore vicendevole, della pace.

Il Vescovo

                                                                                                                      + Domenico Cornacchia

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