Attualità

IL DOLORE DI UNA MAMMA PER LA PERDITA DEL FIGLIO: LA PROCESSIONE DEL SABATO SANTO

Protagonista del Sabato Santo è la Pietà, che rappresenta la Madonna seduta su un masso, avente sulle ginocchia il corpo esanime del Figlio appena schiodato dalla Croce.

Pallida nel dolore e il volto giovanissimo, con gli occhi ormai senza lacrime rivolti al cielo, la Madonna pare interrogarsi sul perché di tanto strazio.

La sacra Immagine è stata realizzata verso la fine dell’800 dal maestro cartapestaio leccese Giuseppe Manzo, autore di tre dei Misteri di Taranto (Cristo alla colonna, Ecce Homo e la Cascata), e rappresenta un’opera di grande valore artistico in quanto il Manzo è uno degli esponenti di maggior rilievo nel panorama degli artigiani leccesi della cartapesta.

La processione si avvia dalla chiesa del Purgatorio alle ore 17,00 a cura della Confraternita di Maria Santissima del Suffragio, eretta nel 1678 quando si registrò una larga diffusione al culto della Madonna e alle Anime purganti.

Questa ebbe inizio nei primi anni del ‘900 e si teneva nelle prime ore del sabato Santo fino al 1958, poi fu portata al pomeriggio e solo negli anni 2001 e 2002 vi fu un tentativo di riportarla alla notte.

Questa esperienza fu accantonata in quanto si constatò che pochi erano i fedeli che assistevano alla processione in quelle ore e dal 2003 si è ritornati all’ uscita pomeridiana.

I colpi gravi della grancassa ed il rullo del tamburo annunciano la processione; sono gli ultimi che si ascolteranno nell’anno, così come le marce funebri, struggenti colonne sonore della Settimana Santa eseguite dalla banda cittadina.

La grancassa e lo stendardo vengono seguiti dalle devote e successivamente dalle consorelle; queste vestono con un “abitino” di colore nero su cui spiccano le iniziali MSS, cioè Maria Santissima del Suffragio.

Esse precedono la croce dei confratelli che indossano un camice bianco con la tracolla nera, su cui spicca il medaglione argenteo, con un teschio e gli stinchi incrociati; al cinto portano un laccio nero: e sul capo la “buffa” di colore bianco.

Tra le due lunghissime file dei contratelli è comparso dal 2007 un nuovo personaggio, entrato ormai a a far parte a pieno titolo della processione della Pietà: il Cireneo.

Questi è rappresentato da un confratello che indossa un camice nero ed ha il volto coperto da un cappuccio dello stesso colore, in segno di penitenza e per non farsi riconoscere; porta sulle spalle una pesante croce per tutta la durata della processione e procede a piedi nudi.

In ultimo è collocata la statua della Beata Vergine Maria SS. della Pietà, portata a spalla con passo lentissimo, quasi a simboleggiare il mesto concludersi della più intensa settimana dell’ anno.

Si ringrazia Michele Pellicani

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