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IL DELIVERY DI VINCENZO E FRANCESCO MONTARULI PREMIATO DA IDENTITA’ GOLOSE

I fratelli ruvesi Vincenzo e Francesco Montaruli sono stati premiati come giovani stelle dal magazine di cucina internazionale Identità Golose: il loro nome comparirà nella Guida 2021 ai ristoranti d’autore in Italia e nel mondo. I due infatti, proprietari del ristorante “Mezza pagnotta”, sono stati premiati per la costanza con cui hanno continuato ad esercitare la loro cucina etnobotanica nonostante il virus. Si legge sul magazine: «Se un cambio di passo il Covid lo ha determinato anche per loro, non è stato un passo indietro. Hanno scommesso sul delivery, giocoforza, battendo con un pirotecnico furgoncino un’areale che include tutto il Barese e si spinge fino a Trani, Andria e dintorni. Hanno ricominciato a far panini come non facevano più da ormai cinque anni». Sui social invece scrivono: «Se qualcuno ci chiede perché facciamo delivery rispondiamo che non è certo per l’aspetto economico ma solo per continuare ad esprimere artisticamente il luogo in cui viviamo, condividendo la sua bellezza giorno per giorno, stagione per stagione». La caratteristica della loro cucina, infatti, è l’essere etnobotanica: tutto ciò che preparano proviene dalla Murgia, è sano e di stagione. Al magazine, hanno raccontato da dove nasce questa idea. «Sin da bambini correvano fra gli oliveti paterni facendo attenzione, come in un campo minato, a non calpestare quella cicoria o quel cardo spinoso. Crescendo, la litania costante di avvertimenti e allerte è mutata in una prospettiva consapevole che inquadra il posto dell’uomo sulla terra non da padrone, bensì da ospite». Continuano: «Il Covid non ha cambiato assolutamente i nostri bioritmi, continuiamo ad andare tutte le mattine sulle Murge come facevamo prima», spiegano a una voce, «con l’imbarazzo dei confini, però. In un luogo così poco antropizzato chi può dirlo dove inizia Ruvo e finisce Gravina, dov’è Altamura. È un paesaggio senza soluzione di continuità, come dicono quelli bravi, dove la regola è perdersi. Ma è certo che in questi spazi il distanziamento sociale è lo spirito stesso dei luoghi, cosa diversa dalla solitudine urbana. La frustrazione piuttosto è un’altra». A questo punto è stato quasi impossibile non citare il loro mentore, conosciuto come Ciccillo che, raccogliendo erbe e funghi sulle Murge, ha tirato su tre figli.

Notiamo così che quando c’è determinazione e passione in ciò che si fa non c’è Covid che tenga; ci si reinventa e risultati giungono evidenti.

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