Attualità

I RUVESI DI RITORNO DAL MODENA PARK: LE EMOZIONI DI CHI C’E’ STATO

Esserci ha significato far parte della storia, entrare nella leggenda. Più di 220.000 persone a un concerto non si erano mai viste, un’aria di festa che ha reso tutto epocale.

Da mesi, i fans di Vasco Rossi avevano dato vita alla caccia al biglietto, un modo per vivere le emozioni direttamente al Modena Park. E la città emiliana è stata raggiunta in massa dai ruvesi chi con l’obiettivo di assistere al concerto dinnanzi alla transenne, altri con l’intento di godersi lo spettacolo dal vivo.

Il day after è ricco di adrenalina ed emozioni. Vito Cascione l’ha definita “una festa epocale, ricca di effetti luci un impianto audio eccezionale e 230.000 anime che cantavano , felici di essere lí a celebrare un Vasco Rossi un grande forma! Tante generazioni tutte assieme a due passi da me, signore ‘avanti’ con gli anni che non perdevamo una strofa! Strabiliante tutto quanto! Anche l’organizzazione all’altezza dell’evento, mi dicevano che per il servizio d’ordine sono state coinvolte le protezioni civili di buona parte del nord! Anche la sicurezza presente e attenta, è stata un’esperienza che bisognava vivere in prima persona per poterla raccontare e meritava di essere vissuta pur stando all’ultima fila dell’ ultimo PIT“!

Munito come sempre di tenda e sacco a pelo, Michele Di Puppo è partito per Modena in macchina il giorno prima per godersi il soundcheck del 29. Una prova del concerto a porte “semichiuse”, ma che, a tutti gli effetti, ha l’aria di un concerto riservato ai soli iscritti del “blasco fanclub”! Veterano della transenna, di certo non poteva mancare al Modena Park: “Il soundcheck è uno dei momenti più emozionanti che ci hanno condotto al concerto che ha riscritto la storia della musica con il suo record mondiale, perchè in quel momento in un’atmosfera più intima con 10/15.000 persone scopri come Vasco inizierà l’evento, come svilupperà la scaletta, gli ospiti che interverranno…insomma un po’ tutto! Vasco ci lascerá solo poche sorprese come qualche canzone aggiunta lastminute o gli effetti di luci e fuochi d’artificio che ci lascia come sorpresa per il giorno del concerto!! Dopo 12 ore di attesa alle 21:20 aprono gli ingressi, avviene la solita corsa disperata verso la transenna. Non sarebbe la stessa cosa vivere il concerto lontano da Vasco e dai suoi occhi blu, non sarebbero le stesse emozioni! Le prime file sono composte sempre dalle stesse persone, per lui siamo oramai volti conosciuti. “Oramai vi conosco tutti” dice il Vasco! Raggiunto l’obiettivo, per la prima volta mi capita di vivere la nottata preconcerto a cielo aperto senza una tenda, ma anche per la prima volta solto il palco, con tutti i suoi effetti provati per gran parte della nottata per far sì che tutto vada bene il giorno seguente! La notte la passiamo a fatica, fa freddo e solo alle 5 del mattino almeno alle prime file vengono fornite delle coperte per ripararsi dal freddo. Ma in cuor mio resisto perchè il peggio già so che sarà affrontare l’attesa durante il mattino al caldo torrido, sotto il sole che cuoce! In un modo o nell’altro anche questa attesa volge al termine, sono le 21:00, si spengono le luci, si illumina il palco, parte l’intro e poi esce lui il Blasco, parte il coro storico dal pubblico”ole, ole ole ole, Vasco, Vascooo” e poi il concerto inizia con “Colpa d’Alfredo” che attendevo e speravo fosse l’apertura, da quando a Roma all’auditorium parco della musica annunciò il mega evento! 3 ore e 30 di puro godimento, la scaletta perfetta che abbracciava tanto di quel Vasco anni ’80 che io amo. Poi il flash mob organizzato dal fan club su “rewind”… insomma il più bell’evento che potessi vivere, il più bello dei 41 concerti visti! Poi la tristezza che accompagna le ultime note di albachiara che una semplice promessa del Komandante porta via: “siete fantastici, siete i più belli, ALLA PROSSIMA!”

41 concerti e non sentirli! L’ultimo come fosse il primo ma anche il più bello. E poi c’è chi da Modena è tornato con un cimelio, il ricambio della batteria suonta da Matt Laug e lanciato da Diego Spagnoli, responsabile di palco per Vasco. E’ la storia di Michelangelo Carlucci giunto al suo decimo live di Vasco: “Lo seguo esattamente dal 2007 ho anche avuto la possibilità di conoscerlo personalmente quattro anni fa al Kalidria! È stata una dura giornata: ero a Modena dal Venerdì ma dalle prime ore della mattina alle transenne. E’ stato immenso come sempre: ho vissuto emozioni uniche nel vederlo lì a pochi metri che cantava le canzoni storiche che fanno parte del repertorio italiano di tutti noi! E’ stata una giornata estenuante dal punto di vista del fisico. Ogni tanto qualcheduna ci abbandonava per svenimento, subito soccorsa dai sanitari del 118! I classici buttafuori ci passavano le bottigliette dell’acqua che non vendevano tra il pubblico, ma bisognava recarsi ai chioschi messi lateralmente al palco al costo di 2,00 €. Come ad ogni concerto abbiamo conosciuto gente di ogni regione, di ogni età, tutti altruisti nello stare lì con un sole pazzesco e con poco spazio per stendere le gambe. Il tutto poi viene ripagato con tre ore e mezzo di Live! Che dire: è stata “Una splendida giornata, Straviziata, stravissuta, senza tregua”! W Vasco e tutto quello che riesce a fare per farci emozionare tramite le note della Sua musica!“.

C’è chi, invece, ha vissuto la prima esperienza live di Vasco e ha scelto un momento indimenticabile per farlo. Lo racconta a ruvesi.it, Marianna Cantatore: “Per essere il mio primo concerto, era naturalmente per me, tutto da scoprire ragion per cui ero curiosa di tutto, ma serena. La cosa che posso dirti è che, fino a prima di arrivare lì, ero tranquilla ma, a qualche metro dal “Modena Park” ho cominciato a respirare aria di festa, il sogno si stava realizzando, fans che giungevano da ogni dove e di ogni età, ci salutavamo tutti, senza nemmeno conoscerci, le gambe tremavano e l’adrenalina prendeva posto in me. Eccoci all’interno, di fronte a me, questo maestoso palco, il selfie, ci vuole un bel selfie, quasi a voler salutare Vasco, in quel modo.  Passeggiata nel parco, mi guardo intorno e rimango basita nel vedere il rispetto che c’è tra i fans, donne in dolce attesa, neo mamme con lattanti al seguito, bambini, giovani ed adulti. Sembravano una grande famiglia che, per occupare il tempo, passeggiava, chiacchierava e giocava insieme pur non conoscendosi. Ben dodici ore di attesa, all’interno del parco, passate serenamente. Alle 21.05 quel maestoso palco si illuminava ecco venir giù dai miei occhi una lacrima, l’emozione non si poteva più trattenere, il cuore batteva all’impazzata, ero solo al pit 3 ma era la mia prima volta e quello era l’evento epocale. Si canta, si balla, si tira fuori la voglia di vivere con un Vasco che ci rassicura di stare tranquilli, eravamo lì per divertirci e così è andata. “CI SIAMO DIVERTITI e tornati a casa senza voce ma con la soddisfazione di aver festeggiato in allegria, i suoi 40 anni di carriera“.

Antonio Di Domenico con i suoi amici è partito da Ruvo di Puglia con la voglia di esserci anche stavolta: “Concerto epocale, indimenticabile. E’ stata una grande festa e sono stato felice di esserci stato. Per me “Vivere” rappresenta un mondo ed è per questo che ringrazio Vasco“.

Il viaggio solitario di Maurizio Cantatore merita la citazione finale: “Da solo, in auto, ho percorso 1400. Per Amor del Vasco si fa di tutto, se c’è vera passione!”

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