GRANCHIO BLU, DA LOTTA A TAVOLA A INTEGRATORI ALIMENTARI
Dagli spaghetti al granchio blu alla frittura di ‘granchi nudi’ fino alle fettuccine alla polpa di granchio, sono alcuni dei piatti che possono essere preparati dai cuochi pescatori e contadini della Coldiretti per combattere a tavola l’invasione del “killer dei mari” che ha invaso le coste pugliesi, dalla laguna di Lesina e Varano fino ai bacini retrodunali del Salento, con danni all’ecosistema, ma soprattutto alla pesca della paranza, decimata e resa invendibile dagli attacchi del granchio alieno. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dello studio condotto nell’ambito del progetto Feamp Catch Up Fish per introdurre nuove conoscenze e tecniche di cattura efficaci mirate alla riduzione degli scarti da pesca riducendo l’impatto delle attività di pesca sull’ambiente lagunare, coordinato da Lucrezia Cilenti, biologa e ricercatrice del Cnr-Irbim di Lesina (Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Il granchio blu, la specie aliena originaria delle coste Atlantiche dell’America, sta prendendo il sopravvento nei fondali delle coste dell’Adriatico – sottolinea Coldiretti regionale – spinta dai cambiamenti climatici dal riscaldamento delle acque che hanno reso i nostri ambienti più idonei alla sua sopravvivenza e proliferazione.
Una soluzione per contenere l’eccessiva diffusione del granchio può essere la sua pesca per il consumo. In questo modo – continua Coldiretti – sarebbe possibile trasformare quella che oggi è una calamità in un’opportunità, con l’inserimento nei menu a km zero, a partire dalle attività di ittiturismo, pescaturismo e dagli agriturismi sul litorale, nel rispetto delle normative territoriali. Il granchio blu vanta tra l’altro proprietà nutrizionali importanti, grazie a una presenza forte di vitamina B12, estremamente preziosa per l’organismo umano ma ha anche un sapore delicato e gustoso. I prezzi per chi vuole acquistarlo si aggirano intorno ai dieci euro al chilo. Ma c’è anche – aggiunge Coldiretti Puglia – il riutilizzo degli scarti di granchio blu, da cui si estraggono per esempio la chitina e il chitosano, sostanze molto utilizzate a scopo biomedico e nutraceutico come negli integratori alimentari.
Dopo la lettera inviata dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida per denunciare la gravissima situazione, il Consiglio dei Ministri con il decreto Omnibus ha deciso lo stanziamento di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura ed allo smaltimento. Con decreto del Masaf – conclude Coldiretti – verranno individuate le aree geografiche colpite dall’emergenza, i beneficiari, le modalità di presentazione delle domande, i costi ammissibili ed i criteri di riparto.