Attualità

GMG 2016: Papa Francesco conforta Anna, conforta la Puglia sul disastro del 12 luglio

Colori, musica, gioia di vivere, preghiera. E’ quello che si respira in Polonia, in questi giorni e fino al 31 luglio per la Giornata Mondiale della Gioventù. Dall’Italia sono partiti molti pellegrini delle diocesi, congregazioni e movimenti che si sono riuniti ieri per la Festa degli Italiani.

Molto emozionante il momento in cui i ragazzi si sono collegati con Papa Francesco in diretta dall’Arcivescovado. Tre ragazzi hanno posto delle domande: tra loro Anna D’Introno, di Corato, che, in quel momento, incarnava tutte le città afflitte dal disastro ferroviario del 12 luglio, incarnava il dolore della Puglia.

La ragazza ha chiesto «Come possiamo tornare alla normalità, come possiamo abbattere questa paura e continuare, riprendere ad essere felici su quei treni che sono i nostri treni, la nostra seconda casa?».

Il Santo Padre ha dato una bellissima risposta.

«Quello che è successo a te è una feritaAlcuni sono stati feriti nell’incidente nel corpo e tu sei stata ferita nel tuo animo, nel tuo corpo, nel tuo cuore, e la ferita si chiama paura. E quando tu senti questo, senti la ferita di uno shock. Tu hai subito uno shock che non ti lascia star bene, ti fa male, ma questo shock ti dà anche l’opportunità di superare te stessa, di andare oltre, e – come sempre nella vita succede quando noi siamo stati feriti – rimangono i lividi o le cicatrici, e la vita è piena di cicatrici, la vita è piena di cicatrici!

Sempre avrai il ricordo di Luciano e di tutti quelli che non ci sono più, perché sono mancati nell’incidente  e tu dovrai, ogni giorno che prendi il treno, sentire la traccia di questa ferita, di quella cicatrice, di quello che ti fa soffrire. Tu sei giovane, ma la vita è piena di questo».

La saggezza umana, imparare ad essere donna saggia è proprio questo: portare avanti le cose belle e le cose brutte della vita. Ci sono cose che sono bellissime, ma anche succede il contrario. Quanti giovani come voi non sono capaci di portare avanti la vita con la gioia delle cose belle e preferiscono lasciarsi stare, cadere sotto il dominio della droga e lasciarsi vincere dalla vita. Alla fine la partita è così: o tu vinci, o la vita ti vince.

Vinci tu la vita! Fallo con coraggio e con dolore, e quando c’è la gioia fallo con gioia, perché la gioia ti porta avanti e ti salva da una malattia brutta: diventare nevrotica.»

Che questa risposta, cara Anna, ti sia di conforto. Che conforti i familiari delle vittime, che conforti noi tutti.

(Fonte Lo Stradone)

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