Cronaca

Furti di cavi, lampade votive ko

La Flamma Ardens s.a.s., gestore del servizio di illuminazione votiva nel Cimitero cittadino, informa i suoi utenti che nei giorni 5 e 7 maggio scorsi sono stati compiuti due furti/danneggiamenti consecutivi di una rilevante parte dell’impianto di alimentazione delle utenze votive.

Nonostante gli interventi manutentivi messi immediatamente in atto dal tecnico della Società al fine di ridurre il numero di utenze spente, il 70% circa delle utenze votive non può essere attualmente alimentato.

La Flamma Ardens s.a.s., dopo aver denunciato, essa sola, i due misfatti all’autorità competente e alla Metronotte cittadina, ha immediatamente sollecitato il Comune, proprietario dell’impianto, a disporre con sollecitudine, nel modo che ritenesse più rapido e opportuno, il ripristino delle linee rubate/danneggiate.

Alle sue reiterate richieste di immediato ripristino di un Servizio pubblico, l’Amministrazione Comunale non ha inteso, ad oggi, fornire riscontro alcuno.

Pertanto, la Flamma Ardens s.a.s., raccogliendo e facendosi carico, pur non avendone colpa, delle legittime lamentele dell’utenza, ha ritenuto di canalizzare il malcontento diffuso in una raccolta di firme da consegnare al più presto al Comune perché prenda atto dell’esigenza, largamente diffusa, di fornire risposte immediate sul ripristino di un Servizio a forte rilevanza affettiva, particolarmente sentito dalla cittadinanza.

Contestualmente, è possibile sottoscrivere la richiesta, non meno rilevante e sentita, di completamento dell’impianto votivo sui nuovi loculi comunali.

È possibile depositare la propria firma, muniti di documento di identità, presso l’ufficio della Flamma Ardens s.a.s., Arco Miraglia 3 Ruvo di Puglia, nei seguenti orari: lunedi e venerdi ore 18,30-20,30; sabato ore 10-12, possibilmente entro lunedi 21 maggio 2018.

Un pensiero su “Furti di cavi, lampade votive ko

  • FLAMMA ARDENS

    Il signor Stasi è del tutto disinformato. La Flamma Ardens è a sua disposizione nelle ore di ufficio per mostrargli numerosi documenti che provano il contrario di quanto con molta superficialità afferma.
    Diversamente, legga almeno l’ordinanza del giudice civile del tribunale di Trani del 2.5.2006 e la recente delibera di Giunta Comunale del 28.3.2018.

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