Cultura

FONDAZIONE “ANGELO CESAREO”: “QUELLA RADURA DEL SOFFIO E DEL VENTO”

La Radura del Soffio e del Vento è il nome che la “Fondazione Angelo Cesareo” ha voluto dare alla nuova e discreta area allestita a Serra Petrullo, contrada altopiano della Premurgia barese.
Un piccolo, pietroso giardino, che sorge nel punto più alto della Serra e che, nel segno della cultura nipponica, vede la presenza di diverse varietà di Ciliegi da fiore (Sakura), ma anche, da poco messe a dimora, di un discreto numero di Rose e Peonie, mentre piccole aiuole attorno ai Ciliegi ospitano, recentemente piantumate, varietà di colorati Crisantemi e di delicati Anemoni, di fragili Iris e di bianche Margheritine, in dialogo con piante profumate e con Glicini e Rose rampicanti sullo sfondo di un muretto di pietra.
Un Acero rosso è alle spalle dell’Ulivo.
Alla Radura si accede, salendo lentamente dal Viale dei Giusti con il suo Angelus Novus e dalla Collina di Pasolini, attraversando, come per un ideale portale, due significativi alberi di Gingko biloba, veri e propri fossili viventi, sopravvissuti finanche alla devastazione atomica di Hiroshima.
Campanelli del vento, inesauste voci della natura, si accompagnano a decine di Haiku che pendono dagli alberi e dalle piante.
Questi componimenti poetici della tradizione giapponese, nella loro folgorante brevità, con il lieve suono dei campanelli, si offrono come cammino di riflessioni, colori impressionistici di indefiniti stati d’animo dell’uomo con la natura.
Una grande Gru giapponese, vicino a una lanterna, pronta a spiccare il suo ultimo volo, è allestita su un minuscolo e cadente residuo di muretto a secco, come visibile ombra della Radura del Soffio.
È stato il 17 aprile, mattina del Giovedì santo, quando la Radura è stata aperta.
Sotto raffiche di vento e una leggera pioggerellina intermittente a schiarite primaverili.
Presenti i suoi (…) amici che, dopo altri momenti, con chitarra e voce, hanno eseguito, alcuni significativi brani di De André: “Marinella”, “La Guerra di Piero”, e poi “Amara Terra mia” di Modugno, “The Sound of Silence” di Simon e Garfunkel, “Imagine” di John Lennon.
Come la Radura con i suoi Ciliegi da fiore che, in primavera, si mostrano solo per un breve attimo, quelle canzoni ci parlavano di bellezze e sogni infranti, di violenza, di fugaci visioni e incerti desideri di nuovi mondi.
Ci parlavano, con segni, di soffio e di vento, di quella effimera, fragile ed enigmatica bellezza che, squarciandoci, ci apre alla vita.

“Ciao oscurità, mio vecchio amico
Sono venuto a parlarti di nuovo
Perché una visione dolcemente strisciante
Ha lasciato i suoi semi mentre dormivo

Resta ancora
Nel Suono del Silenzio”

“Fondazione Angelo Cesareo Ets” ente Filantropico

*Alla Radura e alle altre aree di Serra Petrullo si potrà accedere, singolarmente o per piccoli gruppi, solo con invito o con una richiesta alla Fondazione
fondazioneangelocesareo@gmail.comesareo@gmail.com

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