Attualità

Democraticamente in gara per la piazza

Riceviamo e pubblichiamo nota di “Lista Insieme”
“Fu la gara più entusiasmante di quel piccolo paese. Tutti videro svolgersi i preparativi per la grande occasione. Tutto il paese poté guardare sin dal principio l’ambizioso traguardo e l’arduo percorso segnato per raggiungerlo, ma pochi si curarono di quell’insignificante e inetto partecipante che col suo cavallo partiva in ultima fila. Mai nessuno avrebbe scommesso neppure un centesimo sull’arrivo al traguardo, per quanto ridicole fossero le possibilità di farcela.
I soliti disfattisti, quelli che credono che tutto ciò che si fa sarebbe meglio farlo in altro modo, non ebbero neppure l’ardire di contribuire all’evento, per il quale sentenziarono un inevitabile e plateale insuccesso. «Si fermerà prima di arrivare al traguardo», pensarono. Eppure i preparativi erano visibili a tutti; eppure le loro menti barbute e pensanti avrebbero potuto elaborare un qualche disappunto, avvisare il fantino della sua maglia messa al contrario, che il cavallo non era del giusto colore. Dov’erano? Nessuno li ha visti. Ma la gara ha i suoi tempi e bisognava essere sulla griglia di partenza in quel giorno e a quell’ora. E così fu.
I disfattisti furono spettatori di quell’evento solo nelle ultime battute, quando ormai mancavano poche centinaia di metri al traguardo, quando tutto diventò più interessante e paradossalmente realistico. E la meraviglia fu tanta. Molti guardarono quel cavallo percorrere senza indugi la pista, videro la tenacia del suo fantino e l’acclamazione dei cittadini divenne palpabile, tanto da turbare gli altri. Quel corridore stava per completare l’impresa con successo, ma questo a qualcuno non andava giù. Si sarebbe potuto fare meglio e diversamente, commentarono, quel cavallo poteva fare molto di più se solo sulla sua sella ci fosse stato un altro fantino, si sarebbe potuto finanziare diversamente e meglio l’impresa, nessuno ci ha mai avvisati prima. Questa non è democrazia! Esclamarono. Ma la democrazia del “last minute” non l’hanno ancora inventata. La democrazia è unica e la può invocare solo chi partecipa a tutto, sin dal principio. Una democrazia assopita non è tale, sarà pure forza latente, ma non c’è. È un ideale che la concretezza dell’azione altrui non individua e non distingue, pur riconoscendola non la vede perché è muta, senza propositi.
Benché consapevoli di aver trascurato dal principio i preparativi per quell’evento, provarono con mille espedienti a fermare la competizione, ma quella furia era ormai vicina al traguardo e neppure una catastrofe avrebbe attenuato il suo impeto. Ciononostante quella gara si concluse. Ma il finale non va raccontato, dovrà diventare una tangibile realtà che tutti i cittadini apprezzeranno compiaciuti, dove altro se non in piazza?!”.

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