Punti di vista

CORREVA L’ANNO 2005: A RUVO VA IN SCENA LA PRIMA EDIZIONE DELLA SAGRA DEL FUNGO CARDONCELLO

Nel cuore dell’Alta Murgia, l’autunno porta con sé la Sagra del fungo Cardoncello.

Il 9 e 10 novembre, il format “Cardoncello on the road”, per il quindicesimo anno consecutivo, farà tappa a Ruvo di Puglia, per un weekend all’insegna del folklore, odori e sapori della tradizione.

Puntuale e impeccabile l’impegno profuso dalla Pro Loco nell’organizzare quest’evento, ormai di risonanza mediatica nazionale, che ogni anno richiama l’attenzione di fiumi di turisti provenienti da ogni angolo della regione. Fondendo l’aspetto gastronomico e culturale, la sagra rappresenta un volano per il turismo locale, grazie alla capacità di valorizzare un prodotto di successo partendo dalle sue tipicità e  investendo sulle sue qualità.

La prima “Sagra del Fungo Cardoncello” si tenne a Minervino, Spinazzola e Ruvo di Puglia nel novembre 2005. Le rispettive Pro Loco progettavano una sagra itinerante e, nella prima kermesse, ciò fu subito chiaro. L’intento iniziale era quello di coinvolgere anche i Comuni di Bisceglie e Molfetta. Nel tempo, tuttavia, prevalsero scelte legate al territorio dell’Alta Murgia.

La prima sagra del fungo cardoncello, tra visite guidate al Museo Jatta, visione di diapositive sulle bellezze murgiane e degustazioni nei vari stand, si tenne a Ruvo di Puglia il 13 novembre 2005 e fu un’occasione per conoscere i prodotti tipici e la cucina locale.

Novello in convento e sagra del fungo cardoncello”: questo il gustoso abbinamento che diede il titolo alla kermesse. Un percorso enogastronomico stagionale, con visite guidate a monumenti, degustazioni ed esposizioni di prodotti tipici, oltre che presentazione di numerosi vini novelli pugliesi.

L’allora presidente della Pro Loco di Minervino, Antonio Ippolito, espresse tutta la sua soddisfazione per aver esportato i propri prodotti tipici anche a Ruvo di Puglia e per aver cucinato le specialità nostrana.

Funghi, salsiccia, legumi, erbette, prodotti caseari, tutti ai piedi del Re Cardoncello che, col tempo, ha ammaliato tutti divenendo punto di riferimento per il turismo stagionale gastronomico.

 

 

 

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