Attualità

CORONAVIRUS: QUATTRO RUVESI CONTAGIATI

Quattro ruvesi sono risultati positivi al Covid-19, tre di uno stesso nucleo familiare e una cittadina ruvese residente in un altro Comune”: a comunicarlo è stato il sindaco Pasquale Chieco attraverso un messaggio video sulla sua pagina Facebook.

Ho da poche ore avuto notizia – ha commentato il primo cittadino – del fatto che nell’ambito di un nucleo familiare composto da quattro persone si è manifestata una positività di tre tamponi. È presumibile che anche il quarto, che sarà effettuato nelle prossime ore, sia positivo.

Un contagio manifestatosi con molta probabilità in relazione al lavoro di uno dei componenti del nucleo familiare, fuori dalla nostra città.

Si tratta di una situazione perimetrata a questo nucleo”.

Il sindaco ha poi aggiunto in un commento Facebook: “I primi sintomi lievi  si sono manifestati lo scorso 28 marzo. Poi c’e stato il contatto con il medico di famiglia e subito la persona e i suoi conviventi sono stati posti in quarantena. Ricordo che il virus si manifesta nei primi quattordici giorni dal contagio e la famiglia non ha contatti con l’esterno da ventuno giorni”. 

“Ci tengo a sottolineare – ha continuato nel video – che tutto il nucleo familiare sta bene, nessuno di loro ha avuto bisogno di interventi medici particolarmente invasivi”.

Questo ovviamente – ha continuato – non ci deve far abbassare la guardia, siamo in piena pandemia. Continuiamo a essere responsabili. 

L’ultima notizia particolarmente positiva è che il paziente numero 1 e numero 2 sono definitivamente guariti. Si aspetta l’ultima visita del paziente numero 1, il “nonnino di Ruvo” e quindi anche questa vicenda iniziale potrà chiudersi definitivamente“.

Inoltre, ha concluso: “C’è un’altra ruvese che risulta positiva al Coronavirus, che si trovava fuori dalla nostra città quando ha contratto il virus e dove sta affrontando la quarantena. Infine, il giorno di Pasqua e Pasquetta sono stati la conferma che la nostra città si sta comportando in maniera adeguata. Tutti sono rimasti nelle proprie abitazioni“.

 

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